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Anche ad Hollywood arriva il

Un breve speciale sulla censura a Hollywood al tempo del codice Hays e sulla fermente onda rivoluzionaria degli anni successivi.

Censura&Autocensura

Si stenta a crederlo ma i film degli anni Venti e Trenta sono molto più spregiudicati che non quelli dei due decenni successivi.
Il motivo è dovuto all’entrata in vigore del Codice Hays: autoregolamentazione per prevenire un più stretto controllo da parte di istituzioni varie, tipo la Chiesa cattolica, basata su tre principi: 1) rispetto della legge, della natura e degli uomini; 2) condanna del crimine e dell’immoralità; 3) rappresentazione del male solo se giustificato dalle necessità drammatiche.

Le cose cambiano nel 1956: esce, sebbene non avesse passato la censura, L’uomo dal braccio d’oro di Otto Preminger. Si affronta per la prima volta il proibitissimo tema della droga.
Fu proprio il successo di questo film a condurre a una revisione del Codice che porterà a una trattazione “responsabile” di tematiche scottanti quali droga, sesso, prostituzione… (il Codice fu completamente abolito nel 68).
Fine anni Sessanta, cambia l’America cambia Hollywood.

Easy Rider

Movimento dei diritti civili, rivolte razziali, black power, hippy, femminismo… e poi Kennedy, Martin Luther King, Vietnam, Watergate…
La società americana è scossa da avvenimenti drammatici e sconvolgenti.
Ed è proprio nel nuovo decennio che si realizzano film innovativi nel contenuto e nello stile: Hollywood si avvicina alle forze più liberali e radicali della società americana. Si aggiunga a ciò il cambio del pubblico: mentre le famiglie restano a casa a guardare la televisione, ora sono i giovani ad andare al cinema.
Nel 1967 abbiamo Gangster story che esprime l’irrequietezza, il desiderio di evasione e l’appetito sessuale dei ragazzi.
Nello stesso anno esce Il laureato, simbolo dell’alienazione e della incipiente ribellione giovanile.
Nel 1969 per la prima volta due capelloni e drogati sono gli eroi di un film: Easy rider, primo vero elogio della controcultura.Giustamente il periodo compreso tra gli ultimi anni Sessanta e la metà degli anni Settanta ha assunto un valore quasi mitico negli annali di Hollywood: trionfo di un cinema la cui caratteristica essenziale è l’evocazione del senso di libertà.

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