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Tanto cinema italiano a Tavolara 2008

Sul sito ufficiale del Festival del Cinema di Tavolara Una Notte in Italia leggiamo: “Il festival Una Notte in Italia, nato nel 1991 da un gruppo di amici innamorati dell’isola di Tavolara e della settima arte, ha seguito da vicino per anni la produzione e le vicende del cinema italiano, coinvolgendo nel suo svolgimento autori ed interpreti. Il festival ha sempre mantenuto le stesse prerogative: tanto cinema italiano, alcune volte quello più bistrattato dai circuiti di distribuzione…

…Con sempre la stessa cornice inimitabile (Tavolara è stata definita la più affascinante arena all’aperto del mondo e vero cinema in Paradiso) e la voglia di affermare che anche un bene ambientale d’inestimabile valore come l’isola di Tavolara possa essere fruito con proposte intelligenti che coniughino alla perfezione tutela paesaggistica e turismo”.

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Il Festival vede la presenza di numerosi ospiti (Neri Marcorè, Roberto Cimpanelli, Peter Marcias, Valerio Mastandrea, Corrado Guzzanti, Marco Marzocca, Ferzan Ozpetek, Laura Chiatti, Gabriele Muccino, Gianluca Maria Tavarelli, Donatella Finocchiaro, Antonello Grimaldi, Domenico Procacci, Piera Detassis, Matteo Garrone, Giorgio Diritti, Gianni Zanasi, Nanni Moretti, Luca Argentero, la coppia Riccardo Scamarcio e Valeria Golino, Ornella Muti, Isabella Ferrari, Ana Caterina Morariu, Caterina Murino), la proiezione di due film al giorno nonché di corti realizzati dai ragazzi selezionati da Studio Universal per Young director Projet (un progetto di formazione per giovani registi). Varie mostre, presentazioni di libri, incontri con gli autori arricchiscono il programma.
Da sottolineare l’opportunità di vedere i trailer di alcuni dei film italiani più attesi della prossima stagione, tra i quali spicca
Un Giorno Perfetto di Ferzan Ozpetek.

Evento del Festival è l’omaggio alla Fandango e al suo creatore Domenico Procacci.
Tra Procacci e la Golino è scoppiata la polemica sui rapporti cinema-televisione, polemica di cui in questi giorni hanno parlato i giornali. Mentre per Valeria le fiction sono un sottoprodotto (“la fiction tv italiana è brutta, è nemica dell’attore”, ha dichiarato), per Procacci l’importante è realizzare un’opera qualitativamente valida (non importa se per il piccolo o per il grande schermo). Il produttore fa l’esempio de La Meglio Gioventù (lavoro nato originariamente per la tv e osannato da tutta la critica) e cita il coraggio innovativo di tante opere televisive americane (basti pensare a quel capolavoro che è Angels in America).

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