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Doppiaggio sì, doppiaggio no

I giornali hanno in questi giorni riportato l’appello del grande Manoel de Oliveira all’Unione Europea perché si impedisca il doppiaggio: a suo parere un film va visto esclusivamente nella lingua originale. In Italia molte le reazioni negative, soprattutto dagli addetti ai lavori.


Tre le motivazioni principali: 1) un migliaio di attori impegnati nel doppiaggio sarebbero a spasso, 2) i nostri doppiatori salvano tanti attori non validi, 3) le sale andrebbero deserte.


Vorrei far notare 1) che la prospettiva della disoccupazione non giustifica (non eliminiamo i gas asfissianti perché c’è gente che ci lavora?), 2) se un attore non ha talento è giusto che il pubblico lo sappia, 3) ma non si diceva la stessa cosa quando è subentrato il divieto del fumo?

Doppiaggio sì, doppiaggio no… Le due tesi hanno entrambe i loro strenui difensori.

Il mio parere è che i film sia preferibile sottotitolarli.
Certo, c’è il pericolo della distrazione… ma è questione di abitudine. Pochissimi sono i Paesi in cui si usa il doppiaggio, e un motivo ci sarà.
Ecco due mie piccole esperienze in Germania, tanti e tanti anni fa:
1) Vado a vedere “L’Armata Brancaleone”, appena uscito. Ricordo ancora con orrore Vittorio Gassman in lingua teutonica (da sbellicarsi… ma non in senso positivo).
2) In tv trasmettono un film con Fred Astaire che canta pure in tedesco: uno scempio.
Silvio Soldini ha recentemente dichiarato:
“Ho visto il mio Pane e Tulipani in Germania doppiato. Il primo momento è stato di divertimento, poi l’ho trovato orribile”.

Anche quando l’attore doppia se stesso i risultati spesso non sono brillanti.
Quando vidi la prima volta La Rosa Tatuata non capii il perché dell’Oscar alla Magnani. Ho rivisto in televisione il film nell’edizione originale: ebbene sentire Nannarella che parla, grida, urla con quel suo inglese italianizzato ci fa capire pienamente la sua grandezza (nella versione doppiata, parla con un italiano perfetto e accademico che dà all’intero film un tono di falso e di retorico).

Tutti dicono che i nostri doppiatori sono i migliori del mondo: convinti di ciò… doppiamo tutto! Qualche anno fa uscì Il Fantasma dell’Opera di Joel Schumacher.
Il film è interamente doppiato, anche i canti. Ho visto il trailer dell’edizione italiana e, come prevedevo, il tutto è semplicemente ridicolo.
Già avevamo rovinato l’eccezionale Julie Andrews di
Tutti Insieme Appassionatamente (senza dimenticare lo strepitoso Donald O’Connor di Cantando Sotto la Pioggia)…
E’ particolarmente assurdo doppiare un musical che va giudicato, tra l’altro, per la qualità canora degli interpreti.

La soluzione potrebbe essere quella prospettata da Mimmo Calopresti: bisognerebbe fare come in Francia: Anche in Italia si potrebbe creare una rete di sale dove un pubblico più esigente possa seguire il cinema nella lingua in cui è stato realizzato“.

doppiaggio

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5 commenti a Doppiaggio sì, doppiaggio no

  • maria de gennaro
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    Come si fa a non essere favorevoli al doppiaggio :anzitutto c’è il doppiaggio traduzione,indispensabile, perchè non è possibile conoscere bene tutte le lingue.C’è il doppiaggio consigliato per la Melato,o ai suoi tempi per la Iervolino,la Milo,o per Maria de filippis,o per chi ha un buon linguaggio del corpo , ossia gestuale,ma non verbale.
    Oggi molto è lavoro di gruppo.
    Ci sono doppiaggi seri,e ci sono anche i divertenti: sostituire voce e perfino parole ,con completamente diverse persone ed argomenti
    Si al doppiaggio Mi dispiace non averlo fatto anni fa,mi piacerebbe farlo ora maria de gennaro

  • M.
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    > Antonio.
    L’autore non apportava quelle motivazioni per promuovere la cancellazione totale del doppiaggio in Italia. Si limitava a contestare altrettante motivazioni per mantenerlo a tutti i costi e pensava alla “mania” di doppiare ogni cosa con in mente, probabilmente, i lavori peggio riusciti.

    In ogni caso il tuo commento non va proprio a smontare la sua opinione, dato che ti limiti a dire ironicamente “bravo bravo”.

    Il doppiaggio non è il male assoluto. Solamente che spesso può creare disastri e non c’è quasi mai modo di vedere l’originale al cinema. Poi dipende da produzione a produzione.

    Inoltre non ho ben capito la tua contestazione al punto 2.
    Nell’articolo era scritto “se un attore non ha talento è giusto che il pubblico lo sappia”. Significa fondamentalmente che parte della recitazione dell’attore va persa e subentra, al suo posto, il doppiaggio (per quanto possa essere ottimo), a questo modo anche se l’attore è pessimo, con un doppiaggio buono non si capisce la brutta interpretazione dell’attore. E inoltre veniva detto solamente per contestare uno dei pro del doppiaggio riportati, quale: “i nostri doppiatori salvano tanti attori non validi”.

    Comunque grazie del contributo.

  • ANTONIO
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    Il doppiaggio italiano è una forma d’arte riconusciuta a livello internazionale.
    E tu in due parole la cancelleresti. Bene. Bravo.

    E le motivazioni quali sono?
    1) che la prospettiva della disoccupazione non giustifica (non eliminiamo i gas asfissianti perché c’è gente che ci lavora?)

    Bello il paragone… Molto sensato. Si vede che hai una mente aperta.

    2) se un attore non ha talento è giusto che il pubblico lo sappia

    Bella motivazione. Per come funzionano cinema e televisione oggi in Italia sappiamo tutti quali schifezze di attori abbiamo in auge. Con il tuo suggerimento questi attori continuerebbero a lavorare mentre quelli bravi (i doppiatori), a casa. Grande.

    3) ma non si diceva la stessa cosa quando è subentrato il divieto del fumo?

    Anche qui bel paragone. Proprio in gamba. Bravo bravo, continua così.

    PS: non sono un doppiatore se è questo che stai pensando…

  • Un po’ artefatto il doppiaggio nel film Vuoti a Rendere

  • M
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    Le motivazioni contrarie da te riportate sono effettivamente ridicole. In linea di massima non sono contrario al doppiaggio ma bisognerebbe spingere per le opere originali e, assolutamente, per un doppiaggio più pensato e razionale.

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