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Animanera (2006) di Raffaele Verzillo

RECENSIONE E SCHEDA: Animanera (2006) di Raffaele Verzillo. Un thriller con richiami alla pedofilia. Enrico Russo è un amministratore di condomini, all’apparenza distinto e rispettabile, ma ha un lato oscuro terribile: è un pedofilo. Adesca bambini, li violenta e li massacra.

Autoprodotto e finanziato da imprenditori privati che hanno rinunciato, come la maggioranza degli attori, ai propri compensi in cambio di una partecipazione agli utili, Animanera ha incontrato molti ostacoli sulla strada della realizzazione e della distribuzione (il divieto ai minori di 14 anni rende poco appetibile il prodotto, precludendogli il mercato pubblicitario della prima serata televisiva): Raffaele Verzillo ha lottato a lungo per far approdare la sua creatura sul grande schermo e per due anni ha peregrinato per festival e rassegne varie prima di convincere la Medusa a consentirne la visibilità nelle normali sale. Il suo sforzo è senz’altro encomiabile ma il film è complessivamente sbagliato.

Musica assordante e invadente, recitazione sopra le righe (la recitazione e` televisiva, cioè` pessima, scrive Il Giornale), ritmo lento, dialoghi superficiali, situazioni poco verosimili, comportamenti non sempre motivati, risvolti a volte eccessivamente sbrigativi, conduzione televisiva (e non della migliore)… banale e involontariamente comico come viene presentata la disattenzione dei moderni genitori, sommersi dal lavoro e dagli amici e poco attenti ai propri figli… E poi troppo palesi i riferimenti non solo ai polizieschi italiani degli anni 70 ma anche a celebri film del passato (un’intera sequenza che dovrebbe suscitare suspense e sorpresa nello spettatore è ripresa di sana pianta da “Il silenzio degli innocenti”).

Non plausibili i personaggi (e faccio mio quanto scritto da Marco Massaccesi: “Verzillo mette in scena un teatrino già visto mille volte, solo che lo fa senza creatività e soprattutto senza giocare sui ruoli da lui animati. Luca Ward diventa così il poliziotto mezzo Texas Ranger amareggiato dalla vita che non vede l’ora di ammazzare qualcuno, Giada Desideri fa la bella psicoanalista sempre pronta a razionalizzare, ma a cui piace il bel maschio rude e pronto a tutto, e alla fine Antonio Friello, nella parte del cattivo ‘pedofilo recidivo violento’, come lo definisce la bella Giada in un passaggio del film, sembra una sorta di lupo Ezechiele senza peli superflui pronto a mangiarsi i tre piccoli porcellini”).
Soprattutto non è un film sul fenomeno della pedofilia, come si vuol far credere (e nonostante i titoli di coda ci dicano che regista e sceneggiatori si siano a lungo documentati sul fenomeno). Al centro, uno psicopatico con traumi infantili: uccide bambini ma potrebbe benissimo uccidere qualcun altro. L’impressione è che si sia voluto parlare di un serial killer perché ormai tutti i thriller lo fanno, inserendovi forzatamente il tema della pedofilia semplicemente perché è un argomento attuale (“si scimmiottano consunti cliché del genere giallo e del serial thriller, contentandosi di ammantarlo e di nobilitarlo con un’esplicita denuncia sociale…” afferma il critico di Multiplayer).

Certamente esistono pedofili assassini ma i due concetti non possono essere identificati (come appare nel film): è erroneo e fuorviante. Leggiamo infatti su Wikipedia: “La pedofilia è l’attrazione sessuale verso bambini in età pubere o pre-pubere, cioè di età generalmente inferiore a 13 anni circa. La parola pedofilia deriva dal greco pa?? (fanciullo) e f???a (amicizia, affetto)… In ambito psichiatrico è catalogata nel gruppo delle parafilie, ovvero tra i disturbi del desiderio sessuale. Nell’accezione comune, al di fuori dall’ambito psichiatrico, talvolta il termine pedofilia si discosta dal significato letterale e viene utilizzato per indicare quegli individui che abusano sessualmente di un bambino, o che commettono reati legati alla pedo-pornografia. Questo uso del termine è inesatto. La psichiatria e la criminologia distinguono i pedofili dai child molester (molestatori o persone che abusano di bambini). Le due categorie non sono coincidenti. La pedofilia è una preferenza sessuale dell’individuo o un disturbo psichico, non un reato. Il termine medico, infatti, definisce l’orientamento della libido del soggetto, non un comportamento oggettivo, e vi sono soggetti pedofili che non attuano condotte illecite, come si hanno casi di abusi su bambini compiuti da individui non affetti da pedofilia”.
Inconcepibile che Animanera (come annunciato da Repubblica) “sarà adottato da tre cattedre di psichiatria come materiale didattico: succederà nell’Università La Sapienza di Roma, e nelle Università di Torino e Bologna”.
Sempre secondo Repubblica, un’altra amenità che sa, per chi ha visto il film, di fantascienza: Elena Martellozzo, docente di criminologia all’Università di Westminster, avrebbe dichiarato “Con l’ispettore di Scotland Yard Nicholas Duffield abbiamo convenuto sul fatto che il film potrebbe diventare un efficace documento per i detective inglesi per capire come avviene il grooming, l’avvicinamento di un minore da parte di un pedofilo…”. Assurdo!

Nei primi film in cui si parlava di omosessualità, immancabilmente il gay era o un pervertito o una donna mancata, tutto moine ancheggiamenti strilletti isterismi mossette: omosessuale e macchietta coincidevano. Non vorremmo che con i film in cui si dice di affrontare il tema della pedofilia si commettesse uno sbaglio simile: il pedofilo è automaticamente un pervertito assassino.
Chi vuol capire qualcosa del fenomeno è preferibile che veda o riveda quel piccolo gioiello di The Woodsman.

SCHEDA

Titolo Originale: Animanera
Regia: Raffaele Verzillo
Sceneggiatura: Raffaele Verzillo, Pier Francesco Corona
Cast: Antonio Friello (Enrico Russo), Giada Desideri (Dottoressa Anna Polito), Luca Ward (Commissario Masciandaro), Domenico Fortunato (Magistrato), Eljana Nikolova Popova (Fabiana Russo), Ettore Belmondo (papà di Andrea), Elisabetta Cavallotti (Mamma di Andrea), Enzo Castaldo (Uomo dell’incubo), Luigi Santoro (Andrea), Nela Lucic (Tamara), Marco Simeoli (Pilade), Bruno Governale (Avvocato Lucarini), Luis Molteni (Professore)
Produzione: Scripta Progeda
Distribuzione: Medusa Film
Paese: Italia (2006)
Genere: Drammatico , Thriller
Durata: 93′ circa
Tipologia: Lungometraggio
Uscita Italia: 29 Agosto 2009
Uscita USA:

Trama:
Enrico Russo è un amministratore di condomini, all’apparenza distinto e rispettabile, ma ha un lato oscuro terribile: è un pedofilo. Adesca bambini, li violenta e li massacra. Da tempo sulle sue tracce ci sono una psichiatra, la dottoressa Polito, e il commissario Masciandaro. Un giorno Enrico incontra Andrea, un bambino di 7 anni, che fa scattare in lui qualcosa di nuovo. Vorrebbe essere per lui il padre che non ha mai avuto e cercare di recuperare la purezza che gli è stata negata quando era piccolo. Ma la sua devianza riemerge. E per un puro caso gli investigatori riescono a trovare una traccia che li porterà sulla giusta strada…ma riusciranno ad arrivare in tempo e a salvare l’ultima vittima? (comingsoon.it)

Note:

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