Caricamento Cerca

David Lynch in Mostra

In collaborazione con il Festival Internazionale del Film di Roma, dal 9 al 25 Ottobre alla Scuola Romana di Fotografia (Via degli Ausoni 7/a, Roma), l’Associazione Gutenberg presenta Nudes and Factories, opera fotografica di David Lynch.

La Mostra è costituita da 30 fotografie scattate nel Dicembre 2000 a Lodz, Polonia, da Lynch (Leone d’oro a Venezia nel 2006), un vero e proprio avvenimento riguardante il regista che forse maggiormente divide gli amanti del cinema (scrive giustamente Zigo Blogo: Si ama o si odia. Si venera o si detesta. Non esiste alcuna sfumatura, nessun compromesso se si parla di David Lynch… Sono pochi i registi, gli artisti che polarizzano in modo così estremo, che dividono. Bianco e nero. Come la raccolta ed esposizione di trenta scatti, della serie “Dreamland Lódz”).
Celebre per i suoi film visionari surrealisti e onirici (per molti “strani”), Lynch da tempo non si dedica solo alla regia: è musicista, compositore, pittore, progettista, scrittore, fumettista, cultore e diffusore della meditazione trascendentale…
Ora a Roma è possibile conoscere un nuovo aspetto della sua molteplice ed eclettica attività. La Mostra fotografica (ospitata nell’ex pastificio Cerere nel quartiere San Lorenzo) è un’occasione unica per approfondire la personalità dell’autore di
“The Elephant Man” e “Mulholland Drive”, da anni protagonista -stimolante e profondo-  della contemporanea cultura visiva.

Sul sito della Fondazione del Cinema per Roma leggiamo: Le immagini, dove la luce viene dominata dall’ombra, sono un enigma che sembra impossibile risolvere. Frammenti di una donna, di cui è difficile identificare il corpo, e i paesaggi industriali, dove non è possibile riconoscere niente di concreto, confermano l’esistenza di un mondo surreale, onirico, l’esistenza di un incubo, nel quale annega la nostra mente.

Caterina D’Ambrosio sottolinea come tutto il mondo visionario e onirico del cineasta statunitense permei gli scatti della piccola ma importante rassegna, centrata sulle fabbriche che si stagliano nel cielo come scheletri e sui nudi di donna (il corpo femminile è conturbante, sensuale e legato al mondo del sogno). E Augusto Pieroni commenta: trasformare in un plot fantastico la realtà, metterne in evidenza le capacità allucinatorie, epifaniche e visionarie, è un paradosso che solo la fotografia (e la regia di Lynch) dispiegano al massimo grado.

Di notevole interesse l’annuncio che prossimamente Lynch potrebbe essere impegnato in un workshop presso la Scuola Romana.

COMMENTA CON ACCOUNT FACEBOOK:

Devi effettuare il log in per inviare un commento.

Contenuto Correlato