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The Burning Plain – Il confine della solitudine

Guillermo Arriaga ha presentato alle 65 Mostra Internazionale del Cinema di Venezia la sua opera prima: The burning plain, dove ha trasposto tutta la sua profondità narrativa, costituita da immagini semplici, che intrecciandosi, analizzano il legame misterioso che unisce diversi personaggi separati nello spazio e nel tempo.

The Burning Plain – Il confine della solitudine di Guillermo Arriaga

Guillermo Arriaga ha magistralmente tessuto un film corale, dove i personaggi, in fuga dalla propria quotidianità e dai propri demoni, influenzano ognuno il comportamento dell’altro, cercando un respiro di felicità, ottenendo una perdizione; sono quattro storie di amore estremo, basate, appunto, sui quattro elementi, attraverso i quali Arriaga indaga sulle conseguenze di un atto folle e di come il senso di colpa, il rimorso e la tristezza possano, con il tempo, condurre verso un profondissimo abisso mantenendo però sempre aperta la possibilità della redenzione attraverso l’amore.

Arriaga, sceneggiatore di film intensi come 21 grammi e Babel, ha realizzato un’idea che elaborava da quindici anni. Voleva “lavorare sui quattro elementi, (questo avrebbe dovuto essere il titolo originale del film), fuoco, terra, aria e acqua, attraverso la storia di una donna che inizia un viaggio che la porta fino alle estreme conseguenze.”

La narrazione inizia nel bel mezzo del deserto con l’immagine di una roulotte in fiamme. Da qui l’attenzione si sposta sui diversi personaggi svelati nella storia attraverso quattro trame parallele.

Marianna (Jennifer Lawrence) è una ragazza di sedici anni, che vive in una tranquilla cittadina di confine del Nuovo Messico; Silvia (Charlize Theron), abita a Portland e lavora come direttrice di un ristorante, Gina (Kim Basinger) e Nick (Joaquim de Almeida), amanti segreti, dovranno trovare il coraggio di affrontare il reale volto del loro amore clandestino. Maria (Tessa Ia) è una figlia che aiuterà i propri genitori nella ricerca della pace con loro stessi.
Attraverso un uso intelligente e sferzante delle tecniche del flashback, il regista Guillermo Arriaga mostra come, tra presente e passato, le vite dei personaggi siano inevitabilmente connesse all’ incidente che apre il film.

The burning plain è un dramma che esplora, principalmente, i risvolti della vita di tre donne Gina, Marianna e Sylvia, interpretate con vibrante emozione, rispettivamente da Kim Basinger, Jennifer Lawrence (che ha meritatamente vinto il premio Marcello Mastroianni per i nuovi volti) e Charlize Theron. La fragilità, la solitudine, la rabbia, il bisogno d’amore, vengono messe a nudo, espresse con potenza di immagini, con una gestualità che parla.

La stessa Theron, che è anche produttore esecutivo del film, ha dichiarato che “dopo aver letto la sceneggiatura non facevo che pensarci e questo per me è un ottimo segno. La storia e gli altri personaggi del film hanno spinto Sylvia in un angolo. Ad un certo punto della vita ognuno di noi è costretto ad affrontare i propri demoni e la realtà. Questa è la vera differenza tra noi e gli altri animali: noi riusciamo a superare l’istinto naturale che porta gli animali a proteggersi e difendersi sempre dal dolore evitando di affrontarlo. Sylvia non è il tipo di persona che si guarderebbe nello specchio dicendosi: “Sono questi i problemi che devi affrontare. Ma alla fine del film, è quello che farà”. Si è confermata una delle migliori attrici, nel panorama hollywoodiano, è riuscita a esprime con la forza del suo sguardo e i movimenti del corpo il dolore dell’animo di Silvya; lo spettatore, dalla prima inquadratura, avverte il disagio di questa donna, senza che ci siano bisogno di spiegazioni.
Il pubblico in sala verrà ammaliato dalla bravura di interpretazione di queste donne, che lottano disperatamente contro il loro passato, chi per cercare di sentirsi ancora donna, chi per fuggire da sé stessa. La loro lotta si scontra contro un destino beffardo che prepotente manovra, come per ripicca, le ribellioni di queste donne. La tragedia dipinge il cammino che i protagonisti di questa pellicola percorrono, il loro è un viaggio doloroso. Arriaga ha saputo mantenere costante
il senso di realtà e autenticità di questa storia.

Sylvia a un certo punto si rende conto che non può più scappare, perché la sua vita non dipende più da lei.


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1 commento a The Burning Plain – Il confine della solitudine

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    Molti hanno rimproverato al regista di insistere troppo con la struttura ellittica ad incastro: forse però era l’unico modo di rendere accettabile al pubblico d’oggi una storia che, raccontata linearmente, sa troppo di “feulletton” ottocentesco. Così costruito, il film, con i suoi innumerevoli flashback e nel suo opposto flashforward, inchioda lo spettatore alla poltrona, lo coinvolge e lo emoziona (spesso commuovendolo).
    Un piacere vedere recitare Charlize Theron e Kim Basinger: ambedue da tempo liberatesi dal cliché di sex symbol, qui drammatiche e melanconiche, cupe e disperate… mai sopra le righe, intense e misurate al massimo. Una prova da grandi attrici in due ruoli certamente non facili. Brave è dir poco.

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