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Racconto di Natale (2008) di Arnaud Desplechin

Regia: Arnaud Desplechin
Sceneggiatura: Emmanuel Bourdieu, Arnaud Desplechin
Cast: Mathieu Amalric, Catherine Deneuve, Chiara Mastroianni, Melvil Poupaud, Anne Consigny, Emmanuelle Devos, Hippolyte Girardot, Samir Guesmi, Jean-Paul Roussillon
Paese: Francia (2008)
Uscita Italiana: 05 Dicembre 2008. Uscita Francia: 21 Maggio 2008

Trama: Abel e Junon Vuillard hanno due figli: Joseph ed Elizabeth. Joseph si ammala e si rende necessario un trapianto di midollo osseo. Non essendo compatibile nessuno della famiglia, i genitori mettono al mondo un altro figlio ma…

Recensione
Racconto di Natale (2008) di Arnaud Desplechin:
(titolo originale:
Un conte de Noel)

Arnaud Desplechin è molto conosciuto e apprezzato in Francia. Da noi era noto solo per “I Re e la Regina”, film del 2004 presentato al 61° Festival di Venezia, “un cortocircuito tra dramma e farsa” (Liberation), un film che “ha stile, uno stile consistente soprattutto nel far convivere, senza troppi complimenti, momenti di spensieratezza e situazioni tipicamente tragiche” (Repubblica): caratteristiche che ritroviamo in pieno in questo suo ultimo lavoro.

Controverse le accoglienze della critica a Cannes (dove Catherine Deneuve ha  avuto il Premio alla carriera):
Il Mattino:
“un melodramma disinvoltamente ispirato a Bergman, la versione per immagini di una terapia d’autocoscienza di gruppo affidata a interpreti bravi, ma troppo tesi a dimostrare di esserlo“.
Il Messaggero:
“è raro, nel cinema di oggi, trovare un senso così tumultuoso della vita e dei suoi doppifondi… regia superba, attori bravissimi”.
L’Unità:
“è il classico film francese intellettuale, quasi un genere a sé, fra i più detestabili del cinema mondiale”.
Il Foglio:
“”Racconto di Natale” incanta dall’inizio alla fine”.
El Pais:
“è un film che non fa né caldo né freddo, per quanto si sforzi di essere intenso, agrodolce e complesso”.

Affresco corale spesso impietoso e disincantato di una famiglia borghese (in disgregazione) in una provincia francese (“La morale comune vuole che un padre e una madre dovrebbero amare incondizionatamente i loro figli ma la vita molto spesso smaschera le ipocrisie e smentisce quello che dovrebbe essere il normale sentire comune. In ogni famiglia ci sono cose imperdonabili e cose che non possono essere recuperate” ha dichiarato il regista).

“Racconto di Natale”  è affascinante nella sensibilità e nella sobrietà con cui affronta temi scomodi come la sofferenza e la morte, la perdita e il lutto. Ma ciò che colpisce l’attenzione dello spettatore è soprattutto il mix di umorismo e cinismo, l’insieme di profondità e leggerezza con cui sceneggiatura e regia delineano i diversi numerosi personaggi, tutti protagonisti: nessuno è sacrificato nel racconto, ognuno è approfondito nel giusto modo, ognuno è svelato nel proprio intimo.
Personaggi che è impossibile non sentire vicini (con la loro ambiguità, la loro debolezza, la loro imperfezione, la loro difficoltà a comunicare e ad amare…): ciascuno ha qualcosa da nascondere, reca malumori e rancori non sopiti, ha delusioni e aspettative, ha sentimenti che reprime, per troppo tempo ha evitato l’incontro e la discussione… tutti talmente ricchi umanamente che è facile rispecchiarsi in essi.

Evitando accuratamente ogni facile sentimentalismo, senza ombra di retorica, asciutto al massimo (qualcuno gli ha rimproverato di essere perfino troppo freddo e distaccato) Arnaud Desplechin dirige alla perfezione (anche se a volte viene il sospetto che vi sia una certa forma di compiacimento) questo “Racconto di Natale” amaro e ironico, intenso e spietato che, tra salti temporali e flashback, trasuda cultura da tutti i pori.

Dialoghi e monologhi che sembrano fiumi in piena costituiscono l’ossatura di una tragicommedia anticonvenzionale di 150 minuti, elegante nella messinscena  e interessante nel contenuto, narrata in 12 episodi che riecheggiano 12 atti teatrali, interpretata eccezionalmente da attori bravissimi e che andrebbero citati uno per uno.

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