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Padiglione 22 (2006) di Livio Bordone

Padiglione 22RECENSIONE E SCHEDA: Padiglione 22 (2006) di Livio Bordone. L’opera di esordio del regista trentatreenne siracusano Livio Bordone ha ricevuto ovunque ottime recensioni (ma i media lo stanno colpevolmente trascurando):
MyMovies: “Un’emozionante viaggio nei meandri della mente con i migliori giovani volti del panorama italiano”.

Pellicolascaduta: “Bordone dimostra di saper costruire inquadrature interessanti che si fanno mezzi di trasporto delle emozioni e non misere appendici che non fanno altro che riportare fatti ed episodi”.
Anastasia Mazzia: “Fiumi di parole si spendono sempre sulla decadenza del cinema italiano, per la mancanza di giovani registi, di nuove idee. In realtà…  Livio Bordone riesce a regalare un’assoluta novità”.

Se pure con notevole ritardo, Padiglione 22 esce finalmente nelle sale (dapprima solo a Roma e a Palermo, successivamente arriverà  a Trieste, Milano, Firenze, Bologna, Modena, Siracusa, Catania e Cagliari). Risulta un thriller paranormale che a volte sembra fare l’occhiolino all’horror italiano degli anni ’70 (come molti critici hanno sottolineato), ma con una perizia tecnica, una qualità visiva, una prestazione attoriale, una sostanza di contenuto che a quello certamente mancava.

padiglione22L’ambizione -ha dichiarato il regista- era di fare un film pressoché muto, in cui fossero solo le immagini a parlare, abbandonando così la semplice velleità narrativa. Cercando, forse in maniera presuntuosa, di regalare al pubblico non una storia ma una sorta di viaggio emozionale. E in effetti Padiglione 22 contiene pochissime parole, del resto superflue: sono i luoghi a parlare, i volti, i gesti…  Sono questi a trasmetterci inquietudine e indignazione.
Un mix omogeneo e funzionale di flashback, fatti reali e immaginari (?), sogni e allucinazioni che attanagliano l’attenzione dello spettatore e creano un clima di tensione non sempre presente in film del genere. Film che va letto non solo come ottimo esempio di ghost story ma soprattutto come ammirevole denuncia di quanto accadeva in Italia prima che la legge Basaglia liberasse i degenti dalla segregazione coatta: pienamente riuscite quindi le intenzioni del regista che, alla presentazione del suo lavoro, ha affermato: “Tutto il film è giocato sul perenne dubbio, sottile, se ciò che accade alla protagonista è reale o se sia tutto frutto della sua mente. Inoltre il tentativo di raccontare un angolo buio della storia italiana, il periodo della realtà manicomiale, filtrato attraverso le regole di un genere come il thriller”.

Bravissima Regina Orioli nel non facile ruolo di una donna dilaniata dai sensi di colpa, eccezionale nel comunicarci nevrosi e ossessioni.

Grande successo lo scorso anno al Festival di Shanghai (l’evento cinematografico più importante del continente asiatico) Padiglione 22 è un film consigliabile a chi dal grande schermo pretende emozioni non banali e stimoli a riflessioni non superficiali.
Onore alla Paco Cinematografica che l’ha prodotto e distribuito (la Paco è nata nel 2003 come realizzatrice di documentari a scopo umanitario. Tra il 2005 e il 2006 il passo verso il grande schermo. A lei si deve la realizzazione di uno dei migliori film della passata stagione, Cover Boy).

SCHEDA

padiglione-22-locandinaTitolo Originale: Padiglione 22
Regia: Livio Bordone ( Opera Prima)
Sceneggiatura: Livio Bordone, Angelo Orlando Meloni
Cast: Regina Orioli, Elio Germano, Gaetano Amato, Giuseppe Antignati, Arturo Paglia, Dario D’Ambrosi, Corinna Locastro, Valentina Gristina
Produzione: Paco Cinematografica
Distribuzione: Paco Cinematografica
Paese: Italia (2006)
Genere: Thriller, Horror
Durata: 82′ circa
Tipologia: Lungometraggio
Uscita Italia: 12 Dicembre 2008
Uscita USA:

Trama:
Il Padiglione 22 è il reparto di un manicomio in cui Valerio, affetto da schizofrenia, muore dopo essere fuggito da una clinica privata. Lo spirito di Valerio comincia a tormentare Laura, sua sorella, che ha passato la vita a considerare il fratello come la causa di tutti i problemi della famiglia…

Note:

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