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Il Respiro del Diavolo (2007) di Stewart Hendler

Aggiornata al 2007 (il film è giunto nelle nostre sale con due anni di ritardo) la storia abbandona l’ingegno infantile, puntando tutto sulla carica oscura delle tentazioni diaboliche.
Per sfuggire a questa maledizione basta non ascoltare, almeno così ci viene suggerito.
Certo, a questo punto si può anche fare a meno di vedere.

Quando si raggiunge il successo con un serial televisivo è sempre difficile staccarsi il proprio personaggio di dosso (ancora peggio se si tratta di Soap, vista la loro frequenza martellante).
La colpa è anche (forse addirittura principalmente) nostra.
Del resto ogni attore fa quel che può per dare un taglio al suo passato di celluloide.
Prendete il caso di Jessica Biel, che ha esorcizzato la sua paradisiaca permanenza in casa Camden combattendo con la poco rassicurante motosega di Faccia di Cuoio nel remake di Non Aprite quella Porta.
Capita anche che per quanto uno cerchi di allontanarsi da quel personaggio cucito addosso (ammesso che veramente lo si voglia) gli unici ruoli offerti siano solo una malriuscita fotocopia.
E’ questo (finora, ma è anche vero che poche sono state le occasioni di riscatto) il caso di Josh Hollaway.
Il suo Max, protagonista di Whisper (titolo originale del film), ricorda molto il Sawyer di Lost, all’apparenza malvagio ma in realtà profondamente buono.
Ma fin qui niente di male.
E’ quando ci si accorge che il film stesso non è altro che un collage sbiadito di vari titoli precedenti che sopraggiungono i problemi e la pazienza viene messa a dura prova.

Il Respiro del Diavolo, escludendo l’evidente somiglianza con Omen, ricorda nel suo intreccio Le Strade della Paura, piccolo cult con Roy Scheider sempre incentrato sul sequestro di un bambino talmente furbo da riuscire a mettere i suoi rapitori l’uno contro l’altro.
Aggiornata al 2007 (il film è giunto nelle nostre sale con due anni di ritardo) la storia abbandona l’ingegno infantile, puntando tutto sulla carica oscura delle tentazioni diaboliche.
Per sfuggire a questa maledizione basta non ascoltare, almeno così ci viene suggerito.
Certo, a questo punto si può anche fare a meno di vedere.
Ci si risparmia oltretutto la breve (e dolorosa) apparizione di Michael Rooker, davvero il talento più sprecato all’interno di questa pellicola.

SCHEDA

Titolo Originale: Whisper
Regia: Stewart Handler
Sceneggiatura: Christopher Borrelli
Cast: Jennifer Shirley (badante), Blake Woodruff (David Sandborn), Josh Holloway (Max Treumont), Michael Rooker (Sydney Braverman), Sarah Wayne Callies (Roxanne), Julian Christopher (Mr. Harper), Teryl Rothery (Catherine Sandborn), Rod Boss (mago), Tara Wilson (Chloe), Joel Edgerton (Vince Delayo), John Kapelos (Whitley), Dulé Hill (Detective Miles)
Produzione: Deacon Entertainment, Gold Circle Films, H2F Management
Distribuzione: Universal Studios
Paese: USA, Canada (2007)
Genere: Drammatico, Horror, Thriller, Crimine
Durata: 94′
Tipologia: Lungometraggio
Uscita Italia: 23 Gennaio 2009
Uscita USA: 27 Novembre 2007 (uscita DVD)

Trama:
Dopo un periodo trascorso in carcere, la vita di Max Truemont è cambiata. Cambiata a tal punto che ha deciso di ricominciare da capo, rilevare un’attività e passare il resto dei suoi giorni con la sua compagna.
Ma pare proprio che il destino non abbia esaurito i colpi bassi nei suoi confronti. E’ così che Max si trova “costretto” a compiere un gesto estremo, rapire un bambino per conto di un misterioso mandante.
Ma niente va secondo i piani e la causa di tutto sembra proprio essere quel pargolo così inquietante.

Note:

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1 commento a Il Respiro del Diavolo (2007) di Stewart Hendler

  • Ilaria Falcone
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    Recensione Il Respiro del Diavolo (2009) di Stewart Hendler
    (Titolo originale: Whisper)
    di Ilaria Falcone

    Handler è un giovane regista, ventiseienne, qui al suo debutto sul grande schermo.
    I produttori di questo Horror si sono affidati a lui, dopo che il regista, che avrebbe dovuto girarlo, rinunciò al progetto. Non si può non valutare l’inesperienza di Handler; affascina la sua giovane età, ma strutturalmente ci troviamo di fronte a un prodotto realizzato dozzinalmente.
    Oltre oceano Il Respiro del Diavolo è uscito in dvd, senza passare per le sale cinematografiche. Non si fa fatica a capirne le motivazioni. Se avrà un relativo successo in Italia, sarà per le fan del divo di Lost, Josh Holloway, qui nelle vesti da protagonista.
    La trama di questo horror è incentrata sulla figura del bambino rapito, che ben presto si rivela essere una creatura diabolica, capace di intrufolarsi nelle menti altrui, sfruttandone la debolezza, e manovrarle a proprio piacimento. Ragion per cui, si ha un ribaltamento della situazione: i carcerieri del bambino diventano presto sue vittime.
    Il pathos psicologico su cui Hendler avrebbe potuto giocare, si riduce a un “molto rumore per nulla”, dovuto, soprattutto a una fotografia inesistente o incapace di far emergere il terrore dalle vulnerabilità umane espresse dalle sequenze. La storia è ambientata, prevalentemente, in una cascina semi abbandonata in un bosco innevato; e come se non bastasse la produzione ha privilegiato le scene in notturna.
    Il Respiro del Diavolo è una pellicola in tutto e per tutto che “avrebbe potuto essere”… Ma non è, per una regia che sembrerebbe intenzionata a risaltare il lato oscuro dei protagonisti, ma di oscuro ci sono solo le immagini. Lo spettatore si vedrà costretto a strizzare gli occhi per capire cosa sta succedendo sullo schermo, dove luci abbaglianti folgorano in una lugubre atmosfera e i volti si confondono, i movimenti non si percepiscono, le espressioni non riescono a essere carpite. È difficile salvare qualcosa di quest’opera, ben lontana e conseguentemente imparagonabile a prodotti recenti e bene congegnati come The Strangers, Lasciami Entrare o The Orphanege.

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