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Concluso il Convegno “50 fois Nouvelle Vague”

Cahiers du CinemaIl Convegno Internazionale di Studi 50 fois Nouvelle Vague (svoltosi a Roma presso l’Ambasciata di Francia il 17 e 18 Febbraio 2009) ha visto come protagonisti diversi docenti universitari provenienti dalla Francia e da varie Università italiane, nonché critici cinematografici ed esperti della materia.

Vari aspetti della Nouvelle Vague sono stati analizzati e approfonditi nelle due giornate di lavoro.

Si è sottolineato come quest’anno ricorrano gli anniversari sia della Nouvelle Vague (cinquantenario) che del Futurismo (centenario), movimenti artistici accomunati dall’esaltazione della giovinezza, vista come un valore assoluto, portatrice di una propria identità, di una propria cultura. Giovani anticonformisti e spregiudicati che si ribellano all’arte tradizionale, agli ideali tipici della società borghese, che guardano con sospetto l‘autorità, che rifiutano l‘impegno romantico.
Si è parlato dell’idea di Truffaut & company che solo il regista sia l’autore di un film (questo non sarebbe opera di gruppo come si ritiene): è il regista a creare l’opera d’arte, un‘opera d‘arte che non ha nulla a che fare col puro spettacolo da consumare immediatamente o con il semplice mestiere. Ogni regista ha un suo stile, immediatamente riconoscibile come accade a un pittore o a uno scrittore (negli anni Cinquanta e Sessanta molti hanno rimproverato la NV di aver tentato di trasformare una cultura popolare in una espressione elitaria: gli avversari facevano capo alla rivista Positif ed erano soprattutto di sinistra).
Si è ribadito come per comprendere la Nuova Ondata occorra ricordare la cinefilia che è alla base di essa: negli anni Cinquanta Parigi è tutta un fiorire di cineteche cineclub  cinema d’essai riviste cinematografiche che hanno un successo strepitoso (i maggiori registi del nuovo modo di fare cinema sono stati prima di tutto cinefili e appassionati critici): Rossellini  in particolare e gli altri registi del Neorealismo Italiano ebbero una importanza decisiva (il recensire film di altri era ritenuto fondamentale: i Cahiers du Cinéma, la più famosa rivista cinematografica del mondo, la «Bibbia del cinema»,  continuano a dettare legge, come ormai accade da più di mezzo secolo, nel mondo del cinema).
Si sono analizzate le caratteristiche più famose: il girare con piccolo budget (il che spiega l’iniziale favore dei produttori per i giovani cineasti), il privilegiare la strada a discapito degli studi, il preferire piccoli soggetti contro i grandi temi, la negazione dell’impegno politico, il rifiuto di costituire un documento del tempo preferendo temi privati e quotidiani (soprattutto il raccontare se stessi)…

Il Congresso si è concluso con l’affermazione che la NV è durata pochi anni ma che la sua influenza si è prolungata nel tempo e un po’ ovunque. Ancora oggi non pochi film debbono molto al rapporto con la realtà e alla qualità delle immagini proprie della NV, alle sue innovazioni nella forma e nello stile (movimenti anomali della macchina da presa, pedinamento dei protagonisti, sequenze realizzate in una sola inquadratura, taglio documentaristico…), alla sua volontà di sfidare con opere strettamente personali il cinema accomodante e le convenzioni dell’industria.

fino-allultimo-respiroJules et JimLa Mia Notte con MaudIl Disprezzo

ps
La Fondazione Ente dello Spettacolo (che ha organizzato il Convegno) è attiva dal 1946 all’interno della cultura cinematografica: attualmente cura, tra l’altro, i contenuti Cinema del Sole24 ore, di Msn-microsoft, di Libero.it, di Comingsoon Television…
Cura il portale www.cinematografo.it, è editore della Rivista del Cinematografo, il più antico periodico italiano di critica cinematografica.

Mi permetto di suggerire alla Fondazione di curare meglio l’organizzazione e di avere più rispetto per il pubblico: due giorni senza riscaldamento (in una Roma gelata) e l’impossibilità di parte degli astanti di capire i relatori stranieri (…nessuna forma di traduzione!) non sono il top.

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