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L’Uomo del Banco dei Pegni (1964) di Sidney Lumet

luomodelbancodeipegniRECENSIONE E SCHEDA: L’Uomo del Banco dei Pegni (1964) di Sidney Lumet.
“Il cinema più volte ci ha mostrato e descritto i terribili eventi che colpirono la popolazione ebraica sotto il regime nazista. Poche volte però si è narrato di come i superstiti di quella tragedia siano riusciti a tornare alla normalità, e come abbiano affrontato la loro esistenza con il pesante fardello di scioccanti ricordi” (Manuel Celentano). Lo fa il grande Sidney Lumet ispirandosi all’omonimo libro di Edward Lewis Wallant.


Aiutato da una splendida fotografia in bianconero (massimamente realistica e quasi documentaristica), dalle musiche di Quincy Jones, da dialoghi sempre serrati (la sceneggiatura è stata premiata al Writers Guild of America), da un montaggio abile e nervoso… Il regista ci cattura con l’analisi, spietata e accorata al contempo, di un uomo distrutto, di una vittima trasformatasi, a suo modo, in carnefice: un uomo quasi isolato dalla realtà che lo circonda, indifferente a tutto, chiuso in se stesso in perfetta solitudine, ostile nei confronti dell‘intera umanità.

Pur affrontando temi importanti e scomodi come “problemi razziali, antisemitismo, emarginazione, rapporto tra vittima e carnefice, colpa e salvazione” (Film.tv.it), il film -contrariamente a tutte le previsioni- fu un grande successo al botteghino e regalò giustamente a Rod Steiger il premio come migliore attore ai Bafta Awards e al Festival di Berlino (non avergli dato l‘Oscar è uno dei più grandi errori dell‘Academy). Una interpretazione gigantesca la sua, una delle più potenti performance attoriali che il grande schermo ci abbia mai offerto (Steiger, morto settantasettenne nel 2002, in cinquant’anni di cinema ha interpretato oltre 60 film, ottenendo l’Oscar per il rude sceriffo di provincia in La calda notte dell’ispettore Tibbs. Forte il suo legame con l’Italia: Le Mani sulla Città e Lucky Luciano di Francesco Rosi, Mussolini: Ultimo Atto di Carlo Lizzani, Giù la Testa di Sergio Leone, Gli Indifferenti di Francesco Maselli, Gesù di Nazareth di Franco Zeffirelli, Gli Eroi di Duccio Tessari, E Venne un Uomo di Ermanno Olmi, La Ragazza e il Generale di Pasquale Festa Campanile).

Un’opera tesa e incalzante, amara e tragica nel suo mostrarci miserabili, falliti, prostitute, sognatori… un campionario di umanità disperata appena accennato ma con tale bravura che ti stringe il cuore e ti emoziona come raramente accade. Una New York così povera e sordida, regno di emarginati e derelitti, non si era mai vista e Sidney Lumet ne fa un quadro allucinante e, insieme, pietoso, colpendo direttamente, distruggendolo, l‘american dream.

SCHEDA

luomodelbancodeipegni-locandinaTitolo originale: The Pawnbroker
Regia: Sidney Lumet
Sceneggiatura: Morton S. Fine, David Friedkin
Cast: Rod Steiger, Geraldine Fitzgerald, Brock Peters, Jaime Sánchez, Thelma Oliver, Marketa Kimbrell, Baruch Lumet, Juano Hernandez, Linda Geiser, Nancy R. Pollock, Raymond St. Jacques, John McCurry, Eusebia Cosme, Warren Finnerty, Ed Morehouse
Produzione: Landau Company
Distribuzione: Euro International Film
Paese: USA (1964)
Genere: Drammatico
Durata: 116’
Tipologia: Lungometraggio
Uscita Italia:
Uscita USA: 20 Aprile 1965

Trama:
Sol Nazerman ha un banco dei pegni ad Harlem: è un sopravvissuto allo sterminio della famiglia ed alle persecuzioni dei nazisti subite nei campi di concentramento…

Note:
Nel 2008 è stato scelto per essere preservato nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

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