Caricamento Cerca

Che – Guerriglia (2008) di Steven Soderbergh

Che - GuerrigliaRECENSIONE E SCHEDA: Che – Guerriglia (2008) di Steven Soderbergh. Sono passati quasi 42 anni da quel 09 Ottobre 1967 in terra boliviana quando Ernesto Guevara De La Serna detto “il Che” venne fucilato nel primo pomeriggio. La mia generazione è figlia di chi visse quel periodo storico per cui ha avuto bisogno di un film che lo ricreasse. Non uno solo bensì due. Quattro ore e mezzo (considerando anche il primo capitolo “Che- L’Argentino”) con le quali Steven Soderbergh narra questa rise and fall di un eroe che campeggia nelle t-shirt e calendari dei giovani praticamente dal giorno della sua morte.

Per parlare di film come questi è impossibile non arenarsi nelle stesse gole storico-politiche nelle quali venne catturato il Che. Combatteva in una nazione dove non era nato. Per ridonare la libertà ad un popolo che non era il suo. Per far crescere istruiti non i suoi figli, ma quelli di persone che non avrebbe forse mai conosciuto. Per consentire ai contadini di vendere i loro prodotti e condurre una vita dignitosa. Ma furono proprio questi ultimi a tradirlo. Più che di tradimento si tratta di un’incomprensione di fondo. A Cuba fu proprio l’appoggio del popolo e dei contadini della Sierra Maestra la chiave del segreto della rivoluzione. In Bolivia non avrebbe mai potuto funzionare perché gli Stati Uniti D’America attraverso la CIA, e la Russia attraverso il KGB, trovarono l’unico momento in cui ebbero una complicità d’intenti. Dopo il successo (anche planetario) della rivoluzione cubana avevano capito la lezione. Non potevano lasciare a sé stessi l’esercito e il governo locale come avevano fatto con Batista a Cuba. Non potevano permettere ad un medico combattente di accrescere la propria scia di successi. Così tarparono le ali al volo del Che, il quale dal canto suo aveva sacrificato tutto compresa la famiglia per ottenere la libertà del terzo mondo. E questo faceva e fa ancora oggi una paura fottuta. Così lo lasciarono al suo destino. Solo. Tra le rocce e gli arbusti di La Higuera, in Bolivia. Che Guevara era un sognatore. Sognava di addestrare alla guerriglia i boliviani con l’aiuto dei propri fedeli capitani cubani. Sognava che i boliviani lo abbracciassero e lo adottassero come avevano fatto con il venezuelano Simon Bolivar, qualche decennio addietro. Ma ormai era diventato troppo scomodo. Ad onor del vero ci provarono ma il “nemico imperialista” stroncò questo connubio sul nascere. Il film rappresenta questa situazione con merito. Cronachistico. Senza fronzoli o vezzi di sceneggiatura. Telecamera a mano, forse un po’ troppa. Un Benicio Del Toro emaciato e selvaggio sposa a pieno il personaggio convincendo molto più che nella prima parte. Diventa umano e mito allo stesso tempo rendendosi capace di oltrepassare i propri limiti attoriali oppure mettendo all’iperbole tutte le caratterizzazioni della sua filmografia. Bellissima la fotografia, sia grazie alla Red, sia grazie ad Andrews capace di mettere nel buio totale l’apparecchio radio dei guerriglieri e in piena luce (e primissimo piano) l’”abbagliante” telescrivente portatile del tenente della CIA, tanto per fare un esempio. Bella la scena dove il Che uccide il suo cavallo, quando ormai stremato da giorni di digiuno e di marcia nelle montagne boliviane, si rifiuta istintivamente di seguirlo, che non c’è nel Diario in Bolivia (libro-diario scritto, per chi non lo sapesse, proprio da Guevara), da cui è stata tratta la sceneggiatura.  Questa forse l’unica eccezione che Soderbergh e gli sceneggiatori si concedono, oltre al cammeo di Matt Damon nella parte di un missionario avventista tedesco che “tratta” con il Che.  Era francamente evitabile.  Un film che per tanti sarà un tuffo al cuore. Ovviamente non per il sangue versato, che a malapena si vede. Vorrei chiudere con la battuta che conclude la prima parte: ”Incredible!”, ma lo farò attraverso le parole di Francesco Guccini in Addio (intro) : “ Che Guevara era morto e ognuno lo capiva che un eroe si perdeva, che qualcosa finiva.”

P.S: Da vedere assolutamente in lingua originale per i diversi accenti di castigliano/spagnolo che esaltano ancor di più la differenza tra il Che e gli altri, compresi i suoi “luogotenenti”.

SCHEDA

Che: Guerriglia - LocandinaTitolo Originale: Che – Part Two: Guerrilla
Regia: Steven Soderbergh
Sceneggiatura: Steven Soderbergh, Peter Buchman
Cast: Benicio Del Toro, Demian Bichir, Yul Vazquez, Rodrigo Santoro, Catalina Sandino Moreno, Joaquim de Almeida, Franka Potente, Marc-André Grondin, Óscar Jaenada, Kahlil Mendez, Matt Damon, Rubén Ochandiano, Julia Ormond, Gaston Pauls
Produzione: Section Eight, Wild Bunch, Telecinco, Morena Films, Laura Bickford Productions, Estudios Picasso
Distribuzione: BIM Distribuzione
Paese: Spagna, Francia, USA (2008)
Genere: Azione, Storico, Biografico, Drammatico, Guerra
Durata: 132′ circa
Tipologia: Lungometraggio
Uscita Italia: 30 Aprile 2009
Uscita USA:

Sito UfficialeSito Italiano

Trama:
Guerrilla (in italiano Guerriglia), è il secondo episodio della pellicola realizzata dal regista americano Steven Soderbergh sulla storia di Ernesto Guevara.
Dopo la rivoluzione cubana, il Che è all’apice della sua fama e del suo potere. Poi improvvisamente sparisce, e ricompare in incognito in Bolivia, dove organizza un piccolo gruppo di compagni cubani e reclute boliviane destinati a dare inizio alla grande rivoluzione latino-americana.
Quella della campagna boliviana del Che è una storia di tenacia, sacrificio e idealismo. Ripercorrendo la sua storia, riusciamo a capire come il Che sia rimasto un simbolo dell’idealismo e dell’eroismo, ancora vivo nei cuori della gente di tutto il mondo (da comingsoon.it ma senza spoiler).

Note:
– Presentato al Festival del cinema di Cannes 2008.
– Secondo film-episodio sulla vita di Ernesto Che Guevara realizzato da Steven Soderbergh, seguito di Che: L’Argentino.

COMMENTA CON ACCOUNT FACEBOOK:

Devi effettuare il log in per inviare un commento.