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Il Sangue dei Vinti (2008) di Michele Soavi

il-sangue-dei-vintiRECENSIONE E SCHEDA: Il Sangue dei Vinti (2008) di Michele Soavi.
Presentato come “Evento Speciale” alla III edizione del Festival Internazionale del Film di Roma dopo essere stato rifiutato dal Festival di Venezia, il film (prodotto da RaiFiction) ha suscitato naturalmente polemiche e discussioni a non finire (alla première romana urla, fischi, applausi, contestazioni…).


Generali stroncature da parte della critica:
“Ci si chiede davvero come sia pensabile proporre al pubblico cinematografico, profondamente diverso da quello più acquietato e poco pretenzioso della televisione, un prodotto così scadente, tempestato di buchi di trama, incongruenze di montaggio e leggerezze di recitazione” (MyMovies).
“…appartiene al terribile cattivo gusto omologato delle biografie tele romanzate, tutte uguali” (Corriere della Sera).
“Il lavoro… non è riuscito. Ogni indignazione pro o contro i partigiani, ogni aspirazione alla revisione storica o al cinema-verità… affoga in un oceano di mélo…” (La Stampa).

Peccato, un’occasione sprecata di fare un film coraggioso e anticonformista sulle ragioni dei “vinti”, mostrandone gli errori ma senza demonizzarli (demonizzare i vinti… è il loro destino in qualsiasi latitudine, in qualsiasi epoca; opportuna nel film la citazione della famosa frase di Sofocle “Non ci sarà nessuna pietà per i vinti, nessuna, è sempre stato così…”). Fallita anche l’intenzione dichiarata dal regista Michele Soavi: “Questo film vuole essere una sorta di pacificazione, un tentativo di riportare i valori anche più umani di una guerra”.

Abbiamo uno spettacolo che dà l’impressione di essere lunghissimo e non finire mai, con due storie che sceneggiatura e regia non riescono minimamente ad amalgamare: il ritratto di una famiglia divisa al proprio interno su fascismo e antifascismo (specchio dell’Italia di allora), l’indagine di un omicidio con tanto di colpo di scena. Due storie che contrastano tra loro, ambedue approfondite al massimo e che si disturbano l’un l’altra: si aggiunga che quando il film sembra che si stia concludendo subentra una terza storia (la ricerca della sorella del protagonista)… L’impressione finale è di aver assistito a tre film malamente montati tra loro, il che naturalmente disorienta il pubblico e toglie mordente al tutto.
Due ore che, nonostante gli argomenti trattati, non destano alcun interesse, alcuna partecipazione nello spettatore: si assiste al multiforme dramma senza alcuna emozione, senza alcun coinvolgimento. La ricostruzione storica e il thriller politico appaiono lacunosi, narrativamente incongruenti, incerti ed eccessivamente didascalici al contempo: tutto sa di teatrale, di costruito, di retorico e falso (non migliorano le cose i dialoghi poco verosimili e le varie psicologie poco approfondite).

Le scene di massa sono dirette abbastanza bene ma i singoli attori lasciano a desiderare: non convincono, monocordi o eccessivi, sembrano poco persuasi dei ruoli che interpretano (si salva forse Alina Nedelea, intensa e plausibile come eroina della Rsi).

I primi dieci minuti (i più riusciti del film) lasciavano ben sperare con l’ottimo incastro e montaggio tra fiction e riprese dal vero del bombardamento americano a San Lorenzo in Roma (c’è voluto più di mezzo secolo perché qualcuno ce lo mostrasse e ci facesse vedere quale cosa terribile sia stato!). Ma ben presto Il Sangue dei Vinti ripiega interamente verso la ricostruzione cinematografica con tutti i difetti già detti.

Il film, si sa, è tratto dall’omonimo romanzo di Giampaolo Pansa che fin dal suo apparire ha dato il via a molteplici polemiche con il suo parlare –per la prima volta- degli orrori commessi dai partigiani (e da parte di un esponente della sinistra!). Da sottolineare che del libro rimane forse l’intento (ricordare i vinti contro una certa retorica resistenziale) ma trama personaggi racconto… sono completamente diversi.
Alla prima presentazione dell‘opera di Michele Soavi, lo scrittore ha dichiarato: “Spero che il film riesca a rompere il muro di idee vecchie e incrostate su quel che è accaduto in Italia in quegli anni”. Visti i risultati, la speranza appare quanto mai lontana ad avverarsi.

– SCHEDA –

Il Sangue dei Vinti - locandinaTitolo Originale: Il Sangue dei Vinti
Regia: Michele Soavi
Sceneggiatura: Dardano Sacchetti, Massimo Sebastiani
Cast: Michele Placido, Barbora Bobulova, Stefano Dionisi, Philippe Leroy, Giovanna Ralli, Alessandro Preziosi, Alina Nedelea, Valerio Binasco, Ana Caterina Morariu, Massimo Poggio, Lele Vannoli, Luigi Maria Burruano, Vincenzo Crivello, Pier Luigi Coppola, Tommaso Ramenghi, Flavio Parenti, Daniela Giordano, Teresa Dossena
Produzione: Rai Cinema
Distribuzione: 01 Distribution
Paese: Italia (2008)
Genere: Drammatico
Durata: 114’
Tipologia: Lungometraggio
Uscita Italia: 08 Maggio 2009

Trama:
Ritratto di una famiglia lacerata dalle divisioni politiche verso la fine della II Guerra Mondiale. Il poliziotto Francesco Dogliani, confidente nello Stato e nella giustizia, cerca di risolvere un caso di omicidio, avvenuto durante il bombardamento dello scalo di San Lorenzo, in cui ha trovato la morte una giovane prostituta, madre di una bambina.

Note:
Nel film l’azione si svolge negli anni 43-45, ignorando le ripercussioni dei tragici avvenimenti negli anni successivi (come accade nel romanzo).

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