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Recensione: Terza Generazione (2000) di Kate Woods

RECENSIONE: Terza Generazione (Looking for Alibrandi, 2000) di Kate Woods.
“Scritto dall’italo-australiana Melina Marchetta che ha sceneggiato il suo pluripremiato romanzo omonimo (1992), e diretto da una regista esordiente nel cinema dopo vent’anni di TV” (il Morandini).

Difficile dare un giudizio su un film completamente rovinato da un pessimo doppiaggio. Sicuramente nell’originale avremo un simpatico inglese misto ad italiano, qui abbiamo un forte dialetto siciliano, improbabile e melodrammatico, che dà al tutto un che di falso e farsesco nello stesso tempo.

Si esce dalla visione delusi. L’incontro-scontro di tre generazioni di donne (che lo spettatore pensa sia il tema principale) è appena accennato, risolto in scene brevi e sbrigative che lascino in supeficie la psicologia dei personaggi.

Vi era materiale per un ottimo film ma Kate Woods (o chi per lei) ha scelto di realizzare un prodotto che potesse piacere soprattutto ai quattordicenni dal palato facile e quindi… continua musica assordante-fastidiosa-inutile, descrizione dettagliata di vita di college (vista e rivista in tante soap-opera), amori e amorazzi di teen-agers approfonditi più del necessario e che sanno di riempitivo.

Greta Scacchi è in un ruolo finalmente diverso, Elena Cotta per la prima volta ha una parte da protagonista al cinema: sono brave? Quando non parlano sono eccezionali, ma appena aprono bocca… (vedi sopra).
Pia Miranda è l’adolescente che racconta la storia: onnipresente la sua voce che spiega commenta analizza… disturbando il tutto e rendendolo noioso.
Anthony La Paglia lo abbiamo visto splendido protagonista in Lantana, lo ritroviamo in un ruolo che dovrebbe essere importante ma che risulta scialbo e inconsistente.

SCHEDA DEL FILM

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