Caricamento Cerca

Accenni sul cinema espressionista

Il Gabinetto del Dottor CaligariAccenni sul cinema espressionista. Alcune opere principali, registi e certe influenze sul cinema moderno. Gli anni ’20 in Germania, quelli della cosiddetta Repubblica di Weimar, sono passati alla storia come un periodo di grande tensione. Non è stato così per il Cinema tedesco, che in quel decennio ha conosciuto uno sviluppo pari solo a quello americano.

Un’organizzazione di stampo industriale, concatenata attraverso una fitta rete che comprendeva la produzione di opere cinematografiche, la relativa distribuzione e la costruzione di sale attrezzate per la proiezione.

Gli sviluppi che in gran parte del mondo (soprattutto in America e Unione Sovietica) hanno interessato l’arte cinematografica, hanno trovato qui una diversa concretizzazione, che ha portato la Settima Arte a non concentrarsi solo su se stessa, ma a riflettere su tutto ciò che l’Immagine nella sua potenza è in grado di fare. Una nuova concezione di Cinema che l’ha inserito all’interno di un contesto più ampio, comprendente altre forme di cultura come quella artistica, architettonica e teatrale.

All’interno di tale sviluppo quella del Cinema Espressionista è stata solo una fase, un modo di concepire il prodotto cinematografico che ha accumunato molti autori senza richiamare alcun principio fondamentale, ma che è riuscito a scavare un solco profondo lungo la Storia. La Rappresentazione, nella sua totalità, è stata studio di questa analisi. La messa in scena, l’uso distorto dei fondali, i giochi di luce e ombre, hanno trovato una nuova ragione d’essere. Basta infatti dare un’occhiata ai pochi capolavori donatici dal periodo per rendersi conto di questa nuova concezione, che ha fatto di una semplice idea il suo motivo portante: l’Immagine come Veicolo di Emozione.

Tra gli artefici principali di questa “Stilizzazione del Sentimento” possiamo citare Paul Wegener con il suo Il Golem – Come venne al mondo, un’opera caratterizzata da un forte impatto emotivo, che riflette sul conflitto tra umano e divino.

Ma il vero manifesto Espressionista è un altro. Lo ha diretto nel 1920 Robert Wiene, il suo nome è Il Gabinetto del Dottor Caligari.

All’interno del film di Wiene si possono infatti trovare tutte le caratteristiche attribuibili a questo Cinema, sapientemente orchestrate per dar vita ad un’opera che si potrebbe benissimo definire il primo Thriller psicologico della Settima Arte, che si avvale di forme distorte unite ad una caratterizzazione marcata degli attori e della recitazione (al di là anche dei canoni del Cinema muto). Un’alchimia che ha dato forma ad una sensazione di angoscia talmente opprimente da risultare insopportabile, quasi volesse rappresentare l’ansia di un periodo socialmente instabile (non a caso si è parlato di Caligari in termini profetici, arrivando ad interpretarlo come una sorta di amara riflessione sul nascente partito Nazista).

Altra opera impossibile da dimenticare, per certi versi lontana dall’Espressionismo (tanto che André Bazin è arrivato a definirlo un film “realista ai tempi del muto”) è il Nosferatu di Friedrich Wilhelm Murnau. Una perfetta simbiosi tra figurazione e realtà, che si avvale di ambienti reali malignamente trasfigurati attraverso il trattamento cinematografico. Un film che ha fatto scuola non solo per quanto riguarda il genere Horror e che è stato di ispirazione per molti registi contemporanei come Elias Mehrige e Werner Herzog, per non parlare dell’estetica ripugnante del vampiro rappresentato da Murnau, che frequentemente viene citata all’interno del cinema di genere.

Allo stesso modo in cui frequentemente vengono citate altre opere fondamentali, come Metropolis. Un film che definire Espressionista sarebbe riduttivo, visto che ha aperto la strada al Cinema moderno, la cui estetica è stata ripresa per Blade Runner, capolavoro indiscusso di Ridley Scott.

Ma soprattutto pensate a Brian De Palma e a Tim Burton. Senza l’Espressionismo il primo non avrebbe mai girato il suo splendido Fantasma del Palcoscenico e il secondo sarebbe ancora lì, chiuso nel suo studio a pensare ad una buona idea per il suo primo film.

COMMENTA CON ACCOUNT FACEBOOK:

Devi effettuare il log in per inviare un commento.