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Recensione: Videocracy - Basta Apparire (2009) di Erik Gandini

videocracyRECENSIONE: Videocracy – Basta Apparire (2009) di Erik Gandini. Questo Docufilm (passato praticamente inosservato a causa della censura da parte delle reti televisive principali) tenta di spiegarci, attraverso 4 “mostri” (Corona, Berlusconi, Lele Mora e un comune ragazzo), l’origine del degrado della società italiana di oggi riconducibile, secondo il regista, alla videocrazia di quello che nel film viene chiamato “Il presidente”.

La televisione ha il potere di plasmare le persone a proprio piacimento, ciò è dimostrato dal giovane Ricky, un ragazzo comune che rappresenta la massa, il quale sogna di far parte del mondo dello spettacolo e pur essendo fondamentalmente un bravo ragazzo è, come la maggior parte delle persone, stupido e sostanzialmente privo di una propria individualità. A questo punto va detto che il materiale del film risale a qualche anno fa e quindi presenta un Lele Mora ancora in auge e un Corona alle prime armi, ma rende bene l’idea. Il personaggio più particolare e interessante è proprio Fabrizio Corona, egli viene presentato come  l’opposto di Ricky in quanto è una persona molto intelligente e soprattutto che ha capito come gira il mondo (quindi come gira il mondo della TV), lui decide di sfruttare questa sua dote a suo favore, diventando quello che egli sa essere lo zenit del degrado morale della società, in pratica pur sapendo distinguere il giusto dal sbagliato egli si adegua e si schiera dal “lato oscuro”. Il vero mostro quindi chi è? Silvio Berlusconi? Mora? Corona? no…è Ricky, è la gente comune.

Vorrebbe essere il Cannibal Holocaust del XXI secolo, non ci riesce perchè manca di qualcosa, non arriva proprio in fondo, non osa tentare ad approfondire le radici e le conseguenze sociologiche della videocrazia, si limita a mostrae qualcosa senza però spiegare, o meglio spiegando ma non teorizzando sulla questione.

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