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Cinema 3D: occhio agli occhiali

[AGGIORNAMENTO 20/05/2010*]In Italia il cinema 3D in via di affermazione (che ovviamente necessita di occhiali appositi) deve essere accompagnato anche da standard tecnici qualitativi. E questa è proprio idea del Codacons, infatti i Nas hanno sequestrato oltre 7.000 occhiali in tutta Italia.

Con la pentola d’oro di Avatar, filmone in 3D dagli incassi abnormi, l’attenzione verte sulla nuova tecnologia della stereoscopica 3D, come si tentava di fare a Hollywood, e per la quale questo film ha sancito un punto di svolta. Ma non è tutto oro quel che luccica. Infatti ci sono state le molte denunce segnalate dal Codacons, che avranno avuto la loro parte nella questione, a mettere in allerta i NAS e il Ministero della Salute. A seguito di queste denunce il Ministero della Salute ha voluto giustamente indigare sugli occhiali 3D, per verificare che questi ultimi corrispondano alle normative di sicurezza CE.

Da questa indagine è staltato fuori che, in diversi casi, si trattava di occhiali privi del marchio obbligatorio CE (richiesto in ogni forma di occhiali); marchio che attesta la conformità alle norme di sicurezza in vigore nell’ Unione Europea dopo aver superato gli opportuni test. Oltre all’assenza del marchio di sicurezza si sono verificati casi in cui gli occhiali 3D usati venivano riciclati per altre visioni senza alcuna pulizia e disinfezione, come è obbligatorio e opportuno fare.

Al di là del fatto che sembra un problema sorto solamente in Italia, anche perchè ha normative vigenti di questo tipo, e la notizia è stata ripresa anche dall’ Hollywood Reporter, si tratta di un piccolo problema che comunque va definito e regolamentato. E’ evidente che è giusto, corretto e migliore (per la visione del film come per la salute) pulire adeguatamente gli occhiali e igienizzarli, come procedura prevede, dopo ogni visione. Bisogna vedere cosa comporta e perchè non è stato fatto e regolamentare con normative puntuali laddove assenti, onde evitare danni diretti o collaterali maggiori.

Come diciamo sempre, buone visioni. Ma attenti agli occhiali che indossate.

[*AGGIORNAMENTO 20 Maggio 2010: Pare che gli occhiali 3D non causino danni a lungo termine (se non, ad alcuni un poco di mal di testa momentaneo), nemmeno ai più piccoli. E’ la Società Oftalmologica Italiana (SOI) ad assolvere la tecnologia 3D (3Dlife)].

Fonte: AGI, BadTaste

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7 commenti a Cinema 3D: occhio agli occhiali

  • FABIO C.
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    Amici
    sono pienamente d’accordo circa la possibilita di igienizzare gli occhiali evitando sprechi inutili. Esistono sistemi di lavaggio igienizzante ottimi, tanto e’ che anche occhiali molto costosi tecnologicamene (vedi Dolby) sono lavabili in apposite macchine igienizzanti.
    La tecnologia passiva non è necessariamente monouso, nel senso che i prodotti veramente monouso sarebbero gli occhialini polarizzati fatti in cartoncino, impossibili da lavare e riutilizzare.
    Gli altri occhiali (gli stessi notissimi REALD) nascono per essere durevoli, ma intelligentemente il produttore li gestisce come monouso
    di fatto in quanto sono confezionati singolarmente e quasi sempre regalati….potenza del marketing….e del bassissimo costo di produzione, ovviamente!
    Gli occhiali attivi contengono sistemi di ricezione di un segnale (infrarosso o di sincronismo diverso come i sistemi DLP Link) e sono proporzionalmente molto costosi anche se qualitativamente hanno una maggiore naturalezza e definizione di immagine.
    Purtroppo questi occhiali sono impossibili da lavare, perche l’apparato a batteria non e’ a tenuta stagna, e quindi sono al momento “vulnerabili” sotto il profilo dell’uso al pubblico alla luce delle recenti polemiche.
    Comunque tranquilli…giusto ieri un noto cinema dell’Hinterland milanese ha proiettato un notissimo fantasy 3D usando proprio occhiali attivi non monouso…alla faccia delle circolari ministeriali!
    Volete un parere operativo sintetico?
    Occhiali passivi sigillati e senza riutilizzo (monouso), ed occhiali attivi sterilizzati a raggi ultravioletti ed imbustati ad ogni utenza, quindi multiuso.
    Perche no?
    Buona notte a voi

  • M.
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    E’ un piacere avere un intervento di un “addetto ai lavori”.

    Per quanto riguarda gli occhiali 3D monouso, seppur sia fattibile, mi sembra uno spreco. In ogni caso, come dicevo prima: “Non capisco però perchè rendere obbligatori gli occhiali 3D monouso e non consentire anche di utilizzare occhiali 3D non mono uso con le dovute cure”.

    Ma in termini tecnici e qualitativi che differenza c’è fra la tecnologia 3D passiva (dunque monouso) e attiva?

  • FABIO C
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    Egregi

    la possibilita di utilizzare la visualizzazione 3D con sistemi monouso e’ fattibilissima ed a prezzi risibili, credetemi!
    Con un paio di euro si possono dare allo spettatore occhiali 3D passivi efficienti, di qualita e che puo riutilizzare comodamente quanto vuole.
    Un grandissimo marchio americano e’ gia’ attivo in questo senso da molto tempo, proprio nelle sale cinematografiche, con occhiali imbustati!
    Ma la cosa fondamentale e’ non crocefiggere chi usa altre tecnologie. Cosa debbono dire i proprietari di multisala 3D che hanno investito 200/300 mila euro per impianti 3D con tecnologie attive (quindi occhiali con batterie) e che si vedono sequestrare migliaia di occhiali assolutamente regolari?
    Comunque tranquillizzatevi, dietro questaa vicenda ci sono motivazioni ben piu speculative…altro che interesse per la salute dello spettatore.
    Se volete altre info…vi rispondero’!

  • M.
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    Dal mio punto di vista e da persona poco aggiornata sulla tecnologia in questione, credo che gli attuali occhiali 3D monouso sarebbero uno spreco che NON può trovare corso nella realtà. Uno spreco di tale portata dovrebbe rendere impraticabile la visione in 3D con questa tecnologia, cosa ovviamente fuori discussione. Dunque si adotteranno normative differenti. Oppure si adotterà una legge che poi verrà tranquillamente infranta, anche a giusto titolo magari. Perchè, come dici (io mi permetto il “tu”), si cade sempre nella fanghiglia di speculazioni e brutte improvvisasioni del momento che hanno poi ripercussioni poco gradite nel futuro prossimo.

    Siamo sostanzialmente d’accordo. Credo che comunque un minimo di igiene sarebbe più che utile e dovuta al consumatore (magari anche a livello qualitativo della visione) nell’utilizzo degli occhiali 3D non monouso. Poca importa, a questo riguardo, quanti batteri ci siano altrove. E’ altrettanto chiaro che non si dovrebbe fare alcun allarmismo alla luce di queste considerazioni ma gli organi competenti, in collaborazione con i tecnici del settore, dovrebbero regolare la cosa, dato l’insorgere della questione (comunque denunciata dai cittadini).

  • FABIO C
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    Carissimo M.

    premesso che in questa vicenda sono direttamente parte in causa, in quanto operatore nell’ambito delle tecnologie 3D attive,passive ed anaglifiche, sono perplesso circa la validita della circolare come dispositivo operativo.
    Essa infatti suona sempre come un parere non ancora tradotto in obbligo, e lo dimostra il fatto che lo stesso Ministero della Salute “si riserva di adottare gli ulteriori provvedimenti necessari” (leggi: decreto legge).
    In ogni caso siamo veramente un paese di improvvisatori e speculatori, e siamo ridicoli! Quello che e’ penoso e’ l’approccio alla questione, un inutile approccio uterino.
    Basterebbe aprire gli occhi e, senza troppo inutile caos, guardare cosa fanno in paesi abbastanza vicini come Francia e Germania.
    Ma scusi, le faccio una semplice osservazione. I signori del CODACONS sono mai saliti su un mezzo pubblico attaccandosi alle barre di sostegno ed assaporando la sporcizia e la pericolosita di quelle luride superfici? Perche allora non si fanno i tram e le metro “monouso”?
    La saluto cordialmente, e grazie per l’attenzione.

  • M.
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    Ho scritto l’articolo in data precedente e in riferimento a quanto sostenuto dalla fonte indicata. E’ comunque bene specificare che le cose non stanno come detto.

    E’ notizia di pochi giorni fa quella che vede l’obbligo di occhiali 3D “usa e getta” per motivi sanitari, obbligo indicato da una circolare del Ministero della Salute (a quanto si leggeva sul Corriere). Non capisco però perchè rendere obbligatori gli occhiali 3D monouso e non consentire anche di utilizzare occhiali 3D non mono uso ma con le dovute igienizzazioni e cure del caso.
    Molti esercenti cinematografici sembrano decisamente contrariati.

  • FABIO C.
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    Buongiorno, sono Fabio C. di Milano

    in riferimento al Vs. articolo relativo agli occhiali 3D
    faccio osservare, in merito alla Vs.dichiarazione riguardante la obbligatorieta del marchio CE su tutti gli occhiali, che le cose non stanno affatto cosi!
    La circolare del Consiglio Superiore di Sanita (Direzione Generale di Prevenzione Sanitaria) del 2 marzo 2010 ha infatti precisato che gli occhiali 3D non possono essere assimilati ad occhiali da sole, occhiali da vista e giocattoli.
    Ovvero, non possono essere assimilati a prodotti per i quali vige invece l’obbligo di marcatura CE.
    Pertanto per gli occhiali 3D non vi sarebbe alcun obbligo di marcatura CE!.
    Rimane invece valida la perplessita circa gli aspetti sanitari della questione, perplessita per cui la stessa Direzione “suggerisce” la adozione di prodotti monouso!

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