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Recensione: Il Cacciatore di Ex (2010) di Andy Tennant

RECENSIONE: Il Cacciatore di Ex (The Bounty Hunter, 2010) di Andy Tennant. Posso asserire con sincerità o presunzione – è sempre questione di equilibrio o di parte – che c’è di peggio! Mi spiego, se vogliamo paragonare questa commedia ad altre, uscite negli ultimi mesi, una tra tutte La Dura Verità, sempre con Gerald-Leonidas-Butler, ecco, quest’ultima vincerebbe il premio “fatemi subito uscire dalla sala!”

Eppure il regista Andy Tennant è uno che di commedie sentimentali ne ha macinate, e anche con un discreto successo. Andy Tennant è quel regista che ha diretto Jodie Foster in Anna and the King, Reese Witherspoon in Tutta Colpa dell’Amore, Will Smith in Hitch.

D’accordo, non avrò citato le commedie memorabili dell’anno, ma la costruzione della sceneggiatura di questi film è graziosa e leggiadra; sceneggiature che ti fanno trascorrere una piacevole ora e mezza, accoccolato sulle poltroncine del cinema, divertendoti e distraendoti da quello che succede oltre il grande schermo.

Il Cacciatore di Ex! A quanto ho capito, Oltreoceano, c’è chi si guadagna onestamente da vivere, andando alla ricerca di persone contro le quali è stato emanato un mandato di cattura, perché non si è presentato all’udienza in tribunale (come in questo caso), e portarlo in prigione.

È questo il lavoro che fa Milo (Gerard Butler), ex poliziotto; questi viene a sapere che la sua ex moglie, la giornalista Nicole Hurly (Jennifer Aniston), è una ricercata; e si lancia al suo inseguimento. In realtà, Nic non sta scappando, non sa nemmeno del mandato di cattura; è sulle tracce di una storia di omicidio, fatta passare per suicidio.

Così i due si inseguono e si inseguono. E mentre uno ammanetta l’altra e l’altra paralizza l’altro, si scambiano opinioni su come erano, sul perché si sono sposati e sul perché hanno divorziato e sul perché questo e sul perché l’altro.

Non è questione di mancanza della storia. Il problema di questo film è la latitanza di una costruzione quanto meno logica e articolata, con un minimo legale di organicità. La storia principale, i due ex che si amano ancora (e qui c’è solo il primo sbuffo di una serie di sbuffi dello spettatore), ma che non lo ammettono, si perde tra altri elementi confluenti e disparati, che non si amalgamano con costrutto alla centralità della trama.

Da una parte ci sono i creditori finto professionisti di lui, dall’altra i criminali su cui indaga lei e da un’altra ancora un collega spasimante di Nic, e poi l’amico poliziotto e poi ancora la madre sopra le righe di lei; lo spettatore si trova a subire una commedia progettata male. Perché se tutti questi elementi non fossero sparsi in ordine confusionale, ma, come si diceva, disposti su una griglia scenica ordinata e studiata bene, il risultato, potenzialmente, sarebbe stato più aerato.

Il cacciatore di ex, girato tra New York e Atlantic City, non riesce a ingranare la meccanica dell’attenzione del pubblico, nemmeno con l’aiuto degli interpreti. Vuoi che la sceneggiatura non sia spumeggiante, vuoi che Butler mantenga la stessa espressione per tutto il film e la Aniston non riesca a rilassarsi un attimo, Il Cacciatore di Ex è una commedia imprigionata da se stessa, impacciata in un’ambizione elevata e per nulla semplice.

Consulta tutte le informazioni sul film nella nostra SCHEDA

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