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L'artigiano dei sogni - Per chi non conoscesse Norman McLaren

Mettetevi comodi per godervi l’immaginifica sperimentazione cinematografica animata del fu Norman McLaren (1914-1987). “Artigiano” del cinema sperimentale d’animazione, realizzatore di cortometraggi di rilevante importanza tecnica e spasso visivo. Vi si propone qualche esempio pratico, pescato dalla sua filmografia e visibile online.


DUE COSE SULLA VITA

Di origini scozzesi, Norman McLaren dirige a 19 anni il suo primo corto Seven Till Five e in seguito Camera Makes Whopee! (La Cinepresa Fa Evviva!). Lavori che lo porteranno alla rimarchevole attenzione di John Grierson tramite un festival amatoriale di cui presiedeva la giuria. Dopo l’intervallo della Guerra civile spagnola, a cui partecipa come cineoperatore  divenne un autore simbolo del National Film Board of Canada (in cui approda nel 1941) continuando a sperimentare svariate tecniche d’animazione.

ANIMAZIONE SPERIMENTALE, VISIONI, RACCONTI…

Quello che contraddistingue il lavoro cinematografico di Norman McLaren va individuato senz’altro nella grande sperimentazione nel campo dell’animazione, oltre che in un contenuto che spesso mescola ironia, sogno e a volte tragedia, il tutto accompagnato sempre da una “traduzione musicale del movimento“, più che da una colonna sonora, decisamente ragguardevole e significativa.

Per questo piccolo speciale sull’autore ho deciso di selezionare diversi cortometragg (reperibili online) che ben possano illustrare l’ampia gamma di tecniche utilizzate. Ve ne sono delle più svariate e succulente, dall’animazione disegnata direttamente su pellicola 35mm fino all’animazione di persone vere e vari meltin-pot di tecniche differenti in un unico corto che variano da situazioni astratte a veri racconti animati, dallo stile minimale a situazioni più complesse.

Voglio iniziare con l’animazione astratta, con il disegno direttamente su celluloide e con le fantasie oniriche del McLaren come Dots (Punti, 1940), Boogie Doodle (1948) e A Phantasy (1952). Cortometraggi che possiamo goderci direttamente qua sotto:

Dots

Boogie Doodle

A Phantasy

Per quanto possa intrigare e colpire, oltre che divertire, questo è niente e consiglio di non perdere gli altri lavori. Magari quelli in cui gli oggetti da lui animati si ribellano all’uomo che li utilizza, diventando decisamente “animati” e abbandonando la dimensione “oggetto” per diventare “personaggio”, come poi vedremo tante altre volte nel cinema d’animazione. Beccatevi questo, dove un uomo cerca di poggiare le proprie chiappe su di una sedia, ma quest’ultima non ci sta:

Chairy Tale (1957)

Sullo stesso tema anche il successivo Opening Speech, interpretato dallo stesso McLaren che cerca di parlare in un microfono ribelle. E in seguito non può mancare uno dei corti più conosciuto, a giusto merito, del regista Norman McLaren. Si tratta di Neighbours (Vicini, 1952) in cui due vicini di casa (persone vere, animate) si ritrovano a lottare per un fiore sorto sul confine delle loro proprietà…

Neighbours

Per concludere, vi suggerisco il lavoro forse più complesso dal versante tecnico-stilistico, realizzato nel 1962, in cui l’artigiano della celluloida mette in scena formine ritagliate, disegni e persone vere. Stiamo parlando di Canon (Canone, 1962):

Canon

Grazie per averci seguito e buone visioni.

Fonte: Cineocchio, YouTube

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1 commento a L’artigiano dei sogni – Per chi non conoscesse Norman McLaren

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