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Recensione 2: Martyrs (2009) di Pascal Laugier

RECENSIONE: Martyrs (2009) di Pascal Laugier.

Martyrs è il secondo lungometraggio del regista francese Pascal Laugier, già regista di Saint Ange del 2004.

Laugier può vantare una campagna marketing sulla sua nuova opera da far invidia ai re dell’horror hollywoodiano: su Martyrs girano slogan che mettono in guardia un pubblico che non sia preparato e distaccato di fronte alla visione di immagini estremamente violente.


Ha preso anche consistenza la leggenda – metropolitana – di persone scandalizzate e terrorizzate uscite dalla sala.

Di certo Martyrs è un film che gioca, con artifici ben confezionati a tavolino, sul sistema nervoso dello spettatore. E di certo è una violenza sorda, esasperata, allucinante, la protagonista di questa pellicola.

Questo horror francese irriverente e spudorato lascia disgustatamente perplessi per l’esibizione di scene di puro torture porn, che si nascondono dietro concetti di dolore e martirio.

Perché lo scopo, se vogliamo chiamarlo così, della perpetrazione della violenza allo stato puro, esibita in Martyrs, sarebbe l’elevazione della vittima a martire, sarebbe portare il dolore oltre alla soglia massima di resistenza fisica, senza paura per il prigioniero.


Alla semplice domanda che potrebbe sorgere: “perché fare un film del genere”, Laugier risponde

“Martyrs parla di persone che si fanno del male. Non mi interessa turbare, ma occorreva veramente che ci fosse una sensazione fisica, organica, del dolore inflitto, altrimenti si sarebbe persa ogni idea della violenza. Abbiamo bisogno di film che rimandino questo orrore contemporaneo, che ne facciano la materia che amoreggia con la tentazione del nulla, che si assumano l’onere di essere portatori di cattive notizie.”


Ecco qui.

Se siete proprio convinti di volerlo andare a vedere, preparatevi a sangue, tanto sangue, urla e torture estreme. Non perdetevi d’animo: sebbene per ben due volte vi sembrerà di capire la trama, e vi sbaglierete, alla terza vi giungerà la spiegazione, che tutto sommato si pone su un podio di originalità, anche se ci si arriva tramite espedienti forzatamente cercati.


Le due interpreti femminili, Mylène Jampanoï, Morjana El Alaoui, sono state all’altezza delle grida richieste, e diligentissime a sottoporsi a ore di trucco per tumefarsi la faccia…

Laugier regala al suo pubblico 99 minuti di torture movie, in cui la macchina da presa non lascia nulla all’immaginazione, da ogni angolo attenta filma dettagliatamente le nefandezze in cui si snoda Martyrs.

SCHEDA DEL FILM

Recensione 1 a cura di Filippo Magnifico

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