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Recensione: Cose dell'Altro Mondo (2011) di Francesco Patierno

RECENSIONE Cose dell’Altro Mondo (2011) di Francesco Patierno. Chiudete gli occhi…. immaginate la vostra città senza extracomunitari e immigrati… cosa ne resterebbe? Una risposta plausibile, per quando paradossale, ce la fornisce il regista napoletano Francesco Patierno, che alla sua seconda opera cinematografica, (dopo Il mattino ha l’oro in bocca del 2008) porta sulla schermo una sorniona commedia ambientata in un piccolo paese veneto.

Scheda del Film

Uscito nelle sale cinematografiche il 3 Settembre, distribuito dalla Medusa Film e prodotto dalla Rodeo Drive, Cose dell’altro mondo trae spunto,  come sottolineato dai titoli di testa,  da A day without a mexican, ultima opera dello scomparso Sergio Arau che nel 2004 ha proposto al suo pubblico un curioso ed interessante quesito: cosa succederebbe se, tutto d’un tratto, scomparissero tutti gli immigrati (clandestini e non) che vivono e lavorano, spesso in nero, in California?  Semplice: si paralizzerebbe l’economia.

Patierno mantiene intatti il quesito di fondo e la modalità di sparizione, a cambiare sono ambientazione e personaggi: in uno sperduto paese immerso nel grigiore delle nebbie del Nord-Est italiano, Libero Golfetto (Diego Abadantuono) è un imprenditore arrogante ed ipocrita, che dai microfoni della sua TV privata lancia moniti contro l’immigrazione selvaggia e la difficile integrazione degli extracomunitari presso le nostre comunità, ma nel frattempo ne sfrutta la manovalanza nelle sue fabbriche e la dolcezza nelle sue abitudini fedifraghe.

E’ proprio da un suo discorso – che sembra prendere spunto da quelli di alcuni famosi politici nostrani – che prende avvio tutta la vicenda: invocando uno tzunami purificatore “che affondi i barconi e li rispedisca ai loro paesi”. Come ascoltato dal Signore, il” temporale purificatore” si scatena e il giorno seguente, la cittadina si sveglia in una sorta di trance. C’è qualcosa che non va. Anziani persi tra le vie del paese senza badanti, fabbriche vuote, classi senza studenti, addirittura la maestra Laura (Valentina Lodovini) si ritrova senza il padre del bambino che porta in grembo.

Il fenomeno si allarga dal paesino veneto a tutta Italia, tutti i Tg ne parlano: il Paese è completamente impantanato. Neanche il poliziotto Ariele (Valerio Mastrandrea) arrivato da Roma perché intrappolato tra l’amore per Laura e una madre con la sindrome di Alzheimer, riesce con le sue indagini a far luce su questo strano fenomeno.

Mentre le storie dei 3 personaggi si intrecciano, cominciano a sentirsi le conseguenze della scomparsa dello straniero: si parte da stereotipi – anche comici – come il ricco imprenditore che ritrovatosi senza servitù è costretto ad imparare a distinguere il bianco dal nero per fare il bucato, a quelli più seri che si riflettono in una economia totalmente bloccata, tanto che si ritorna a fare la spesa in un panorama post bellico.

Cose dell’altro mondo è certo una pellicola surreale ma piena di paradossi realistici:  tra le parole di Abadantuono si nasconde la verità del nostro paese: ci lamentiamo continuamente degli immigrati che invadono le nostre città -( chi non l’ha mai fatto in vita sua?) – ma poi  alla fine del film ci ritroviamo tutti a sperare che gli scomparsi ritornino. Come mai?  addirittura l’imprenditore Abadantuono che poco prima aveva invocato un “apocaliss nau” si pente del suo peccato e prega in un “ritorno”.

E’ proprio questo il quesito di fondo – forse il kebab, e il sushi non sono ancora entrati nelle nostre abitudini alimentari – ma il film ci mostra come sia impossibile andare avanti in un paese senza extracomunitari. Si toccano temi importanti e ultra contemporanei: il razzismo, l‘ immigrazione e si sente il bisogno di trasformare i problemi di una convivenza ricca di diversità in novità e punti di forza per la società italiana

E’ un finale aperto quello del film. Forse la risposta è nell’animo di ognuno di noi, ognuno ha le proprie idee in riguardo,  dopotutto ci si accorge dell’importanza delle cose solo quando si perdono… Cose dell’altro mondo ci racconta un probabile punto di vista utilizzando l’arma della commedia e del paradosso.

SCHEDA DEL FILM

 

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