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Rachel sta per sposarsi (2008) di Jonathan Demme

Titolo originale: Rachel Getting Married
Regia:
Jonathan Demme
Cast: Anne Hathaway, Debra Winger, Rosemary DeWitt, Mather Zickel, Bill Irwin, Anna Deavere
Sceneggiatura: Jenny Lumet
Paese:
USA (2008) Uscita Italiana: Venerdì 21 Novembre 2008
Trama: In occasione del matrimonio della sorella Rachel, Kym esce dal centro in cui ha trascorso, per l’ennesima volta, un periodo di disintossicazione dalle droghe. Ritrovare il rapporto con i familiari, inevitabilmente segnati dalla sua esperienza, non sarà facile…

Critica entusiasta:
L’Unità:
“Tutto ciò che c’è di buono (e c’è del buono) è merito della regia…”.
La Repubblica:
“Nel film la macchina da presa è sempre in movimento, s’intrufola tra le persone come se entrasse nei loro pensieri”.
Il Messaggero:
“…da commedia con i suoi dialoghi serrati, gli isterismi dei personaggi… vira sul drammatico. Con finale consolatorio, però… Anne Hathaway, indifesa e sincera, è molto brava, sempre credibile mel ruolo della pecora pentita. Con la sua bocca grande e gli occhioni stupiti, l’attrice lanciata da ‘Il diavolo veste Prada’ è la nuova Julia Roberts”.
La Stampa:
“…ritratto di famiglia Usa molto poco convenzionale tra droga e razzismo”.
DNews:
“Jonathan Demme, con la bella sceneggiatura di Jenny Lumet (figlia del grande cineasta) ha sbaragliato la concorrenza con il suo film più bello degli ultimi dieci anni… La Hathaway intensa e drammatica“.
EPolis:
“Straordinaria Anne Hathaway, nel suo primo ruolo drammatico… ‘Rachel getting married’ passa al Lido e lasia il segno. Strappa applausi a un popolo di cinefili leggermente annoiati e, a fine proiezione, si sente addirittura qualcuno avanzare l’ipotesi Leone d’oro o probabile Coppa Volpi”.
The Times: “Un cast di prim’ordine… eccellente Rosemarie DeWitt, superba Debra Winger… Su tutti Anne Hathaway. E’ lei il film…”

Quattro anni dopo il suo ultimo lungometraggio “The Manchurian Candidate” (periodo dedicato a girare soprattutto documentari), Jonathan Demme ritorna al cinema narrativo (aiutato da una bella e pungente sceneggiatura di Jenny Lumet, figlia del grande Sidney Lumet) presentandoci, senza retorica ma con molto rigore ed equilibrio, il  confronto-scontro tra i membri di una famiglia apparentemente forte e spensierata ma in cui, in realtà, covano tensioni e rancori apparentemente sopiti: una media famiglia americana in crisi e disgregata (e in cui ogni spettatore può ritrovare le proprie gioie e le proprie disgrazie: “si parla di tutti noi, di cose che ci riguardano”, scrive giustamente Repubblica).

Con una struttura corale e mai dispersiva, molto parlata e dall’andamento teatrale (il tutto richiama Altman e Cassavetes), Jonathan Demme ci regala una accurata e profonda analisi di stati d’animo e di psicologie mescolando abilmente dramma-umorismo-ironia e ricorrendo, fatto non usuale ad Hollywood, ai principi essenziali del Dogma 95 (riprese in tempo reale, camera a mano e in perenne movimento e quasi sempre all’interno di poche centinaia di metri quadrati, luci naturali, improvvisazioni da parte degli attori, musica suonata in scena, eliminazione quasi totale di prove…): il tutto girato come un finto filmino matrimoniale e dando al pubblico l’impressione di grande naturalezza e spontaneità, la sensazione  di essere un vero e proprio testimone invisibile di quanto accade.
Ritratto dell’America contemporanea, “Rachel sta per sposarsi” è un film toccante e coinvolgente che non ricorre ad effetti speciali e a folli budget, con una colonna sonora che dire bella è poco e attori tutti in stato di grazia nel ritratto di personaggi complessi e variegati, così ricchi di grande umanità da essere altamente affascinanti (e ognuno ha il proprio giusto spazio).

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