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Tutta Colpa di Giuda (2008) di Davide Ferrario

Tutta Colpa di GiudaRECENSIONE E SCHEDA: Tutta Colpa di Giuda (2008) di Davide Ferrario.
“Quello che rende il film interessante e vero è il suo stare a metà tra finzione e cinema verità” (Comingsoon), “Davide Ferrario realizza un film importante per il cinema italiano” (MyMovies), “…film poeticamente unico” (Ciak): critica entusiasta per quest’opera anomala nel nostro panorama cinematografico.

Davide Ferarrio, con il suo sperimentare generi e stili diversi, non finisce di stupire. Affermatosi con il bellissimo Dopo Mezzanotte (quasi interamente girato dentro la Mole Antonelliana e completamente realizzato in digitale) ci offre ora un film particolare, particolare per vari motivi: coraggioso nell’affrontare tematiche come la vita carceraria e l’essenza del cristianesimo, inusuale nel panorama del nostro cinema (batte le vie del musical), interessante e dal grande valore etico avendo coinvolto i veri abitanti di un vero carcere.

Le parti migliori del film sono la presentazione ’laica’ della nostra religione, ben più coerente e accettabile di quella tradizionale (il che naturalmente ha suscitato le ire delle gerarchie ecclesiastiche), e l’aspetto del musical, quest’ultimo realizzato in modo ineccepibile con grande professionalità, ben inserito nella storia con le sue accattivanti musiche e i numeri coreografici ben orchestrati (scrive giustamente Il Manifesto: “la musica non è colonna sonora, racconta la storia, entra nelle immagini, distilla energia e emozioni interne al film”).

Il difetto di Tutta Colpa di Giuda è nella sceneggiatura che si mostra lacunosa nell’affrontare il tema del carcere e come l’arte vi si possa inserire. I detenuti si cimentano in una rappresentazione teatrale, dapprima scettici poi sempre più coinvolti, ma non ci viene mostrato cosa questo significhi per loro, quale cambiamento procuri nelle loro esistenze. Non c’è una riflessione, una situazione, una scena che ci mostri l’importanza di questa esperienza sia per l’istituzione carceraria sia per la vita degli ’ospiti’ più o meno temporanei (ma probabilmente il regista vuole limitarsi a dire che il carcere non serve a nulla).
Peccato, se fosse altrimenti il film sarebbe stato un piccolo gioiello da elogiare senza riserve. Così lascia lo spettatore con la sensazione di qualcosa di incompiuto, di una operazione riuscita solo in parte a cui sarebbe bastato poco per raggiungere livelli degni di essere annoverati nella storia della cinematografia italiana.

Da applaudire incondizionatamente tutti gli interpreti, attori veri e attori improvvisati (è perfetto l‘amalgama tra professionisti e non).  Kasia Smutniak ha una presenza scenica e un volto che non dimenticheremo facilmente (e si spera di rivederla presto sullo schermo); Fabio Troiano è spontaneo e naturale nel ritratto, interessante, del direttore del carcere; Gianluca Gobbi è un sacerdote attivissimo credibile ed efficace; Luciana Litizzetto riesce a non essere ingombrante e i suoi pochi momenti sono ben inseriti.

Un film, nonostante i suoi difetti, intelligente e godibile, interessante e coinvolgente, malinconico e trascinante, a tratti molto emozionante: ci si augura che il pubblico risponda.

SCHEDA

Tutta Colpa di Giuda - LocandinaTitolo originale: Tutta Colpa di Giuda
Regia: Davide Ferrario
Sceneggiatura: Davide Ferrario
Cast: Kasia Smutniak, Fabio Troiano, Luciana Littizzetto, Gianluca Gobbi, Paolo Ciarchi, Cristiano Godano, Francesco Signa, Linda Messerklinger, Angela Vuolo, Christian Konabité, Valentina Taricco, Kaas, Ladislao Zanini, Dante Cecchin, Compagnia “Gap”, Marlene Kuntz
Produzione: Rossofuoco
Distribuzione: Warner Bros. Italia
Paese: Italia (2008)
Genere: Commedia
Durata: 102’
Tipologia: Lungometraggio
Uscita Italia: 10 Aprile 2009

Trama:
Irena accetta di collaborare con don Iridio per la messa in scena in un istituto penitenziario di una paradossale “Passione Pasquale”: l’esperienza le cambierà la vita…

Note:
Nel film lavorano i detenuti e il personale di custodia della sezione VI, blocco A, della Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino.
Davide Ferrario opera nelle carceri da un decennio, prima a Milano a San Vittore e poi a Torino alle Vallette

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