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Si Può Fare (2008) di Giulio Manfredonia

Si Può FareTitolo originale: Si può fare
Regia: Giulio Manfredonia
Sceneggiatura: Giulio Manfredonia, Fabio Bonifacci
Cast: Claudio Bisio, Anita Caprioli, Giuseppe Battiston, Giorgio Colangeli, Bebo Storti
Paese: Italia (2008) Uscita Italia: Venerdì 31 Ottobre 2008

 

Trama: Commedia che vede Nello (Claudio Bisio), un imprenditore milanese che ha perso la propria posizione, ritrovarsi a dirigere una cooperativa di ex pazienti di ospedali psichiatrici, dopo l’entrata in vigore della legge Basaglia.

Recensione Si Può Fare di Giulio Manfredonia

Presentato con enorme successo al Festival cinematografico di Roma (ma inspiegabilmente escluso dal concorso).

Critica entusiasta:
Il Corriere della Sera: Strano destino quello del cinema italiano ai festival. I film che più riscuotono successo in sala sono quelli che stranamente lasciati fuori dal concorso… a Roma ieri è capitato con ‘Si può fare’ di Giulio Manfredonia, protagonista un bravissimo Claudio Bisio.
Il Messaggero: Molto applaudito… La malattia mentale affrontata con le armi della commedia.
La Repubblica: Andate a vederlo: si pensa, ci si commuove, ci si diverte. Quello che deve fare una bella commedia.
L’Unità: …il vero film sorpresa di questo sonnacchioso festival capitolino… una commedia dal gusto popolare che ha fatto ridere e piangere come vitelli il pubblico.
Panorama: Una piccola perla.

Dato l’argomento vi era il pericolo di cadere nella retorica o nel melenso: ma il film evita accuratamente ogni forma di pietismo. Un lavoro che poteva facilmente scivolare nel patetico, nel macchiettistico, nel didascalico… e che invece risulta asciutto, profondo e commovente, serio e scanzonato al contempo, sempre intenso e coinvolgente.

Si Può Fare - LocandinaUn tema scomodo (che amiamo rimuovere) trattato con delicatezza e intelligenza, con umanità e sensibilità: un mix di pianto e risate, humor e drammaticità, calibrato e misurato al massimo, che inizialmente può procurare disagio e angoscia e che si risolve in una vera e propria esaltazione, garbata e toccante, dell’amore, dell’amicizia, della integrazione, della solidarietà (“la prova che, se si vuole, «si può fare»” scrive Repubblica).
Un film, che pur dolce e ironico, affettuoso e sorridente, scuote le nostre coscienze: ambientato negli anni 80 in una Milano superficiale e dedita al culto dell’effimero, ci fa riflettere molto sulle utopie e sui valori essenziali della vita.

Scritto e sceneggiato da Fabio Bonifacci, diretto da Giulio Manfredonia (buon sangue non mente… è il nipote di Luigi Comencini), ispirato a fatti reali (la storia della cooperativa Noncello di Pordenone), “Si può fare” ci fa sognare e credere che l’umanità sia migliore di quanto comunemente si creda (“racconta un’utopia possibile e disperatamente ottimista, di quell’ottimismo forse cieco ma necessario come il pane al giorno d’oggi” scrive Federico Gironi).

Avvincente e sempre credibile, mai deprimente né banale, un film (a cui l’intero cast -mai sopra le righe- dà uno straordinario contributo) degno di essere visto come pochi e che cattura lo spettatore, attento e partecipe come non sempre accade.

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