Caricamento Cerca

Tim Burton parla di Alice nel Paese delle Meraviglie

Timb Burton parla di Alice nel Paese delle MeraviglieL’ acclamato regista Tim Burton (Edward Mani di Forbice, Ed Wood, Big Fish) ha rilasciato una lunga intervista alla rivista D23 Magazine in cui parla per la prima volta della trama del suo prossimo film Alice nel Paese delle Meraviglie con Mia Wasikowska nel ruolo di Alice e Johnny Depp nel ruolo del Cappellaio Matto. Nell’ intervista si scoprono alcune curiosità e vi riproponiamo i punti salienti.

Di seguito quanto detto da Tim Burton in merito alla sua Alice che si preannuncia Dark e Gotica, come avevamo già accennato nell’articolo L’ Alice di Tim Burton sarà dark e gotica, e un elenco dei dettagli emersi sul film, sulla tecnologia utilizzata e sull’idea del regista:

  • “Si può conoscere o meno la storia, ma sicuramente tutti noi abbiamo delle immagini di Alice in mente, o delle idee. E’ qualcosa che affonda le sue radici nel subconscio. E’ il motivo per cui le grandi storie sono tali: toccano corde che la gente non percepisce a livello coscente. Ed è uno dei motivi per cui ci sono state così tante versioni di questa storia: cattura le menti delle persone. Tuttavia, non ho mai visto una versione cinematografica di Alice che mi abbia realmente soddisfatto.”
  • Tuttavia Burton ha due versioni cinematografiche preferite: quella rarissima del 1933, in bianco e nero, con W.C. Fields, Cary Grant e Gary Cooper (“la migliore, perché la più strana”), è quella di Dennis Potter del 1985, intitolata Dreamchild.
  • L’Alice di Burton ha 17 anni, ed è sulla soglia dell’ età adulta: il suo viaggio nel Paese delle Meraviglie diventa un vero e proprio “rito di passaggio” che le farà scoprire la propria voce e se stessa, ricongiungendola in ultima analisi al suo compianto padre. La storia è opera di Linda Woolverton, apprezzata sceneggiatrice Disney di capolavori come La Bella e la Bestia e Il Re Leone. Lo script della Woolverton incorpora numerosi elementi della fiaba originale, ma il film di Tim prende le distanze, diventando una storia nuova: “Non la raccontiamo di nuovo in maniera letterale, anche se ci sono elementi tratti dall’originale. […] Quello che mi piace della versione della storia di Linda è che è ambientata in una età a metà strada tra l’infanzia e l’età adulta. Molti giovani sentono di avere uno spirito molto più vecchio, una sorta di anzianità e maturità che non li rende popolari nella loro epoca e società. L’idea è che la nostra Alice non senta di far parte della società e struttura Vittoriana dove vive. Lei ha una tensione interiore comune a molte persone. Un mucchio di bambini hanno animi molto maturi rispetto ai coetanei.
  • Riguardo al casting, Burton spiega così la scelta della 19enne australiana Mia Wasikowska: “Abbiamo visto unAlice nel Paese delle Meraviglie di Tim Burton - Dalle prime immagini sacco di persone, ma lei aveva questa sorta di ruvidità emotiva, che la rende molto più matura nonostante la mentalità da giovane ragazza.”
  • Secondo il regista, visivamente il film sarà qualcosa di “immediatamente classico”, nonostante le tecniche innovative e l’immaginario completamente nuovo rispetto alle visioni di artisti, filmmaker e illustratori che nei decenni hanno dato forma alla storia. “Tutti hanno una immagine del Paese delle Meraviglie simile a quella del cartoon Disney: colorato e cartoonoso. Penso che la gente lo consideri un luogo luminoso. Non so quanto sia fedele all’idea proposta dal libro, ma la nostra idea è questa: Alice ha avuto questa avventura da piccola, e ora ritorna diversi anni dopo. Il risultato è un luogo più oscuro, dove le piante sono cresciute a dismisura, tutto è meno curato. Il Paese delle Meraviglie è quasi stregato, anche se rimane coloratissimo.
  • Burton parla anche delle tecnologie impiegate per realizzare il film: attori dal vivo, attori i cui movimenti vengono registrati con il motion capture e trasferiti su personaggi realizzati al computer, personaggi realizzati interamente in animazione 3D e ambientazioni reali fuse ad ambientazioni in computer grafica [si è parlato anche di integrazione con alcune sequenze in stop-motion]. Le riprese in esterni si sono svolte per due settimane in Cornovaglia, Inghilterra, mentre quelle in teatro di posa sono durate diverse settimane ai Culver City Studios di Los Angeles. “Non è come Beowulf. Non è un film in motion-capture. E’ un mix di riprese dal vivo quasi distorte e animazione 3D. Non potrei paragonarlo a nulla, perchè non saprei trovare paragoni. E’ un territorio nuovo per me, vedremo…”
  • Qualsiasi cosa nel Paese delle Meraviglie (tranne Alice) verrà modificata con effetti visivi: “Ci sono personaggi dal vivo e personaggi animati, ma ho voluto contaminare ciascuno di loro, sfocando i confini tra i due livelli.”
  • Quello che eccita maggiormente Burton è il fatto che il film sarà in Digitale 3-D, uno dei motivi per cui ha accettato di girarlo: “E’ la storia perfetta per un film 3-D. Non so assolutamente come verrà fuori. Finora ho visto solo un test, una sequenza del film trattata in 3-D [l’intervista è di gennaio 2009]”.
  • Attualmente la produzione è a questo punto: molte decisioni creative devono ancora essere prese, il film è una sorta di “assemblaggio grezzo delle riprese girate dal vivo”, e la Sony Imageworks (che si occupa degli effetti visivi) sta iniziando a lavorarci, a un anno dall’uscita nei cinema di tutto il mondo. “A questo punto il film diventa quasi una pellicola d’animazione, e così mi trovo a montare, realizzare storyboard per le parti che ancora non ci sono, in modo che il risultato sia una specie di animatic.”

L’ uscita del film Alice nel Paese delle Meraviglie è prevista per il 05 Marzo 2010

Fonte intervista: BadTaste

COMMENTA CON ACCOUNT FACEBOOK:

Devi effettuare il log in per inviare un commento.