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La Stella Che Non C’è (2006) di Gianni Amelio

la-stella-che-non-ceRECENSIONE E SCHEDA: La Stella Che Non C’è (2006) di Gianni Amelio.
Il Giornale: “… è un film realizzato seriamente, con ampi mezzi e vaste ambizioni, ma col difetto d’esser superfluo fin dalla radice, cioè dal soggetto del film”, Il Riformista: “… un film confuso, a tratti noioso, e decisamente pretestuoso in almeno un paio di punti…”. Giudizi con cui concordo pienamente.

Presentato alla 63a Mostra Veneziana, La Stella che non c’è formalmente  è un film bellissimo: montaggio, colonna sonora, fotografia, inquadrature, panoramiche… non si potrebbe chiedere di meglio. Ciò che difetta è il contenuto e quello che vuole esprimere (Il Mattino scrive: “Quello che manca e gli impedisce di volare molto in alto è un contrappunto psicologico forte, una corposa traiettoria drammaturgica, un «riscatto» meno telecomandato dell’italiano-brava-gente che nel finale s’abbandona a un pianto irrefrenabile”).
Lo svolgersi dei fatti narrati è talmente assurdo e pieno di incongruenze (basterebbe una telefonata nei primi cinque minuti del film per risolvere il problema del protagonista…) che chiaramente costituisce una metafora del pensiero di Amelio, pensiero che tocca al pubblico decifrare:
Riscoperta dei valori umani? Concezione desolante e pessimistica dell’odierna società? Convinzione che avere degli ideali equivale a combattere contro i mulini a vento? Fiducia nell’uomo, nonostante tutto? I quattro valori (onestà, pazienza, giustizia e solidarietà) rappresentati dalle quattro stelle della bandiera cinese sono insufficienti? Esaltazione dello spirito d’avventura? Ritratto di un uomo che ormai non ha nulla da perdere? Affresco di una civiltà al di là della superficie? Affermazione della necessità di confrontarsi con gli altri?

Probabilmente c’è tutto questo, e altro ancora, nel film (di cui va certamente lodata l’asciuttezza e l’assenza di retorica). Un film che invita alla riflessione ma che non emoziona, non coinvolge, e gran parte della colpa va attribuita al tanto lodato Sergio Castellitto. Una bella maschera la sua, ma monocorde al massimo. A parte un paio di sorrisi e un pianto finale, per due ore ha sempre la stessa espressione, dovunque si trovi e qualunque cosa accada: e poiché del personaggio non ci viene detto nulla, noi poveri spettatori non riusciamo proprio a capire il perché di quel suo volto sempre uguale dall’inizio alla fine.
Promettente l’esordio di Tai Ling.

SCHEDA

la-stella-che-non-ce-locandina-italiaTitolo originale: La Stella che non c’è
Regia: Gianni Amelio
Sceneggiatura: Gianni Amelio, Umberto Contarello
Cast: Sergio Castellitto, Tai Ling
Produzione: Cattleya, Rai Cinema
Distribuzione: 01 Distribution
Paese: Italia (2006)
Genere: Drammatico
Durata: 104’
Tipologia: Lungometraggio
Uscita Italia: 08 Ottobre 2006

Trama:
Una delegazione cinese arriva in Italia per rilevare un grande impianto da un’acciaieria in disarmo. Vincenzo Buonavolontà, manutentore specializzato nei controlli delle macchine, è convinto che l’altoforno in vendita non sia in buone condizioni e, secondo coscienza, vuole ostinatamente trovare il guasto. Vincenzo scopre il difetto dell’impianto quando però i cinesi sono già ripartiti con tutto il carico per il loro Paese. Il protagonista senza esitazione parte alla volta di Shanghai …

Note:
Il film non ha ricevuto solo critiche negative: Il Tempo: “Il cinema italiano esordisce a questa Mostra con un grande film, firmato da un grandissimo autore”,  Il Messaggero: “Nella corsa verso il Leone d’oro, l’Italia parte col piede giusto. La Mostra ha accolto con molti applausi La stella che non c’è”, Il Corriere della Sera: “…questo è un prezioso film da meditazione destinato senza dubbio a restare”.

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