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Albakiara (2008) di Stefano Salvati

AlbakiaraRECENSIONE E SCHEDAAlbakiara (2008) di Stefano Salvati
Dopo film come Albakiara mi chiedo sempre di più cosa spinga i produttori italiani a finanziare l’uscita nelle sale cinematografiche di tali sconclusionate pellicole prive di alcun senso cinematografico e che risultano visivamente irritanti.

Perchè è facile utilizzare la bella musica di Vasco Rossi come pretesto per raccontare della generazione “K” di oggi. Soprattutto se si riempie un film di immagini di sesso, di montaggi iperveloci in discoteche zeppe di impasticcati e cocainomani e poi anche di un intrigo poliziesco degno della peggiore delle puntate di Ris o di Distretto di Polizia. Ed ecco che il “parto”, o sarebbe meglio dire l’ “aborto” è creato. Chiara (Laura Gigante) è la protagonista liceale che poco o nulla ha di simile alla musa della nota canzone di Vasco Rossi. E’ una svampita adolescente che si preoccupa solo di sbavare dietro al dj ( peraltro interpretato da Davide Rossi, figlio del noto cantante) di una nota discoteca per sballati o spacciare la cocaina trovata nel magazzino dello sfortunato zio deceduto (Alessandro Haber) insieme al bidello bolognese che non fa altro che dire “Sócc’mel”. Stefano Salvati attraverso una regia un pò alla Manetti Bros. anche se molto più grossolana ( e inoltre già precedentemente ricalcata) vuole esporre un’ immagine decerebrata degli adolescenti moderni, schiavi delle apparenze e della scarsa o nulla cultura, relegati a scrivere messaggini telefonici con la K o esaltarsi durante bassezze come la gara di fellatio tra amiche. Ma finisce per costruire un universo di pochezza infinito e personaggi privi di una minima costruzione interiore o sceneggiativa come ad esempio la sorella fuori di testa di Chiara che è chiusa nel suo mondo di pittura senza alcun apparente motivo a noi spiegato. laura-gigante-e-davide-rossi-in-una-scena-del-film-albakiara-90643Fastidioso l’ uso estremizzato del digitale che vorrebbe donare modernità alla pellicola ma finisce soltanto per ripetersi in maniera irritante con effetti visivi che sembrano creati con Paint di Windows. Ma proprio quando sembra non esserci un limite al peggio ecco che ogni spettatore viene smentito da quest’ idea quando sarà partecipe di una trasformazione , quasi comica, di Raz Degan: da ispettore di polizia corrotto a torturatore in stile Saw l’ enigmista. Salvati estremizza con Albakiara la realtà della generazione adolescenziale moderna, che certo spesso si avvicina molto al nichilismo dei protagonisti del film ma che si vuole ben sperare non raggiunga tali livelli di nulla culturale. Albakiara insomma finisce per essere un miscuglio di generi dallo splatter al romantico mieloso, dal film di denuncia sui giovani (anche se sarebbe più corretto dire di “complicità” sul mondo dei giovani) al surreale. Finisce per farci rimpiangere Il Tempo delle Mele o perfino i film “Mocciosi” e se riesce a far tanto, tanto poco c’è da chiedersi se veramente si aveva bisogno di sponsorizzare tutto questo in un luogo che dovrebbe essere “sacro” come il cinema. Stefano Salvati meriterebbe di essere esiliato in Texas tra sceriffi che praticano la repressione, ma sopratutto meriterebbe un pò di reale conoscenza sul mondo giovanile fatto non solo di ragazzine come Chiara che si preoccupano solo di “zoccoleggiare” . Qualunquista e pretenzioso il suo Albakiara che vanta soltanto l’oscar per la peggiore rivelazione come attrice in Laura Gigante.

– SCHEDA –

la-locandina-del-film-albakiaraTitolo OriginaleAlbakiara
Regia: Stefano Salvati
Sceneggiatura: Carlo Lucarelli, Stefano Salvati, Ilaria Bernardini
Cast: Laura Gigante, Alessandro Haber, Raz Degan, Kelly Potts, Ivano Marescotti, Dario Bandiera, Davide Rossi, Vito, Aura Rolenzetti, Andrea Montovoli
ProduzioneMikado Film , Pixeldna
Distribuzione: Mikado
Paese: Italia (2008)
Genere: Commedia, Adolescenziale
Durata: 93′ circa
Tipologia: Lungometraggio
Uscita Italia: 24 Ottobre 2008

Trama:
Un’ operazione antidroga, una svampita adolescente e un ispettore di polizia corrotto in uno spaccato della generazione K dei giovani di oggi.

Note:

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4 commenti a Albakiara (2008) di Stefano Salvati

  • M.
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    Benvenuta a Gaia ma… Eheh, si passa da una frase come questa:

    Montaggi iperveloci in discoteche zeppe di impasticcati e cocainomani e poi anche di un intrigo poliziesco degno della peggiore delle puntate di Ris o di Distretto di Polizia. Ed ecco che il “parto”, o sarebbe meglio dire l’ “aborto” è creato…

    a una così:

    E’ difficile entrarci dentro all’inizio,ma poi una volta che sei catturato dalle immagini e dall’emozione, diventa un turbine di sensazioni. Colpi di scena e suspance ne fanno un film intenso ed originale. Pieno di novità stilistiche che non hanno paura di mostrarsi

    Almeno non siamo più tutti della stessa idea ma uno dei due non ci ha capito un cazzo : P
    Mi dispiace, si fa per dire, non aver visto questo film.
    Incredibile poi che leggere due pareri come questi mi invoglia a vederlo per verificare quale dei due reputo personalmente più veritiero.
    Il pregiudizio ovviamente verte su “cagata”.

  • gaia mameli
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    penso che il film sia estremamente affascinante. E’ difficile entrarci dentro all’inizio,ma poi una volta che sei catturato dalle immagini e dall’emozione, diventa un turbine di sensazioni. Colpi di scena e suspance ne fanno un film intenso ed originale. Pieno di novità stilistiche che non hanno paura di mostrarsi. Un film da vedere sicuramente con l’occhio attento di chi ama il cinema e la sua internazionalità!

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    Se la merita tutta quanta! Uno dei peggiori film del secolo!

  • M.
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    Che stroncata

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