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La Foresta dei Pugnali Volanti (2004) di Zhang Yimou

La Foresta dei Pugnali VolantiRegia:  Zhang Yimou
Sceneggiatura:  Feng Li, Bin Wang, Yimou Zhang
Cast: Zhang Ziyi, Takeshi Kaneshiro, Andy Lau, Dandan Song
Paese: Cina (2004)
Uscita Italiana: 21 Gennaio 2005. Uscita Cina: 16 Luglio 2004

Trama:
Anno 859 e in Cina la fiorente dinastia Tang è in declino. L’agitazione sta infuriando tra le terre ed il governo corrotto è bloccato nella battaglia con gli eserciti ribelli. Il più grande e prestigioso di questi si chiama “La casa dei pugnali volanti” il quale sta acquistando sempre maggior potere sotto la guida di un misterioso leader. Due capitani locali Leo e Jin vengono incaricati di elaborare un piano per catturare questo sconosciuto personaggio.

Recensione La foresta dei pugnali volanti (2004) di Zhang Yimou:
(Titolo originale: Shi mian mai fu)
Non sono un particolare ammiratore del “cappa e spada” cinese (“wuxiapan”), delle sue mirabolanti tecniche scenografiche e dei suoi strabilianti effetti speciali. Ma questo La foresta dei pugnali volanti (nomination ai Golden Globe del 2005) non può non colpire ed entusiasmare: le immagini sono di una bellezza inusuale, gli interni offrono una scenografia e una ricchezza di costumi che abbagliano, lo spazio dato all’umanità dei personaggi è rilevante, la prestazione degli attori è ottima (non tanto per le indubbie qualità acrobatiche quanto per l’alto livello recitativo). La scena del ballo (-1-) e quella della battaglia nella foresta di bambù sono tra le cose più belle che si siano mai viste al cinema e c’è da chiedersi cosa sarebbe stato il pessimo Il fantasma dell’opera (uscito in Italia un mese prima) se a dirigerlo fosse stato Zhang Yimou (da molti definito “lo Stanley Kubrick d’Oriente”).

La Foresta dei Pugnali Volanti - Locandina“Un piccolo gioiello di perizia ed eleganza” (FilmUp), “un meraviglioso dipinto, un’affascinante opera che vede racchiusi nel suo interno gli estratti più pregni ed intensi della poesia, della pittura, della danza, della musica” (Gli Spietati). Un film raffinato ed affascinante, pieno di colpi di scena e che mescola sapientemente trama di spionaggio, racconto d’avventura, storia d‘amore, esibizione di effetti speciali, offrendo una magnifica rappresentazione della Cina medioevale. Un film dove l‘azione si tramuta in arte, ma non solo: “un’opera shakespeariana e, quindi, un attento esame di valori come l’onore, il coraggio, l’amore, l’odio e la vendetta” (Alessandra Verdino).

Giustamente Giovanni Idili scrive: “un’opera sospesa nel tempo e avvolta in un impalpabile velo di poesia”. E da sottoscrivere quanto affermano Repubblica (“le coreografie toccano livelli mai raggiunti”) e l’Espresso (“meraviglia visiva dove gli attori volteggiano a mezz’aria per metà film, dove esplode una tavolozza di colori impensabili e gli schizzi di sangue ralenti sono più eleganti di arabeschi, dove la neve è più bianca che mai e Zhang Yimou supera se stesso”).
La fantasmagoria di Zhang Yimou è al suo meglio dopo l’indimenticato Lanterne rosse.

Film perfetto se durasse 10/20 minuti in meno (la parte centrale è troppo lunga e toglie snellezza e ritmo al tutto): la tv satellitare ce lo mostra per tutto febbraio.
10 e lode a Zhao Xiaoding, direttore della fotografia.

note
(-1-) “È un momento indimenticabile di danza, coreografia, effetti speciali e fotografia, paragonabile all’impatto che hanno lasciato nella storia del cinema certe scene di ballo di Fred Astaire o di Gene Kelly. Vedere i movimenti farsi sempre più atletici, il ritmo più incalzante, i suoni più veloci, mentre al tempo stesso i ralenti svelano particolari invisibili prima all’occhio procura un’emozione vivissima in chi guarda” (Beppe Musicco).

La Foresta dei Pugnali Volanti - Danza

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