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Habemus già un Papam

Il 15 Aprile 2011 è uscito nei cinema italiani il film Habemus Papam di Nanni Moretti. Nonostante non rappresenti un attacco alla Chiesa nè una sua “beatificazione” (oh, mi sa che rappresenta un film) ci sono state alcune polemiche (per lo più sciocche e di poco peso, da entrambe le parti), i soliti spoiler sul finale e una grande performance di un giornalista: Salvatore Izzo. Giornalista dell’AGI (Agenzia Italia), vaticanista (indica una specializzazione del giornalista o una  sorta di groupie del Vaticano?) che suggerisce di non andare al cinema e che dichiara, parafrasando: “Non guarderò il film Habemus Papam. Abbiamo già un Papa nella realtà“. Spaesati? Questo è niente. Era serio.

Il buon Izzo si è fatto notare per una lettera aperta sull’Avvenire (il “quotidiano di ispirazione cattolica”) che rasenta il sovrannaturale. Senza giudicarne la persona, mi limito ad esprimere dei pareri su quanto letto. E se Izzo può scrivere una lettera aperta su di un quotidiano (sovvenzionato con soldi statali?), io potrò anche esprimermi qui.

Intanto, partendo dall’incipit che vi abbiamo dato sulle sue dichiarazioni, ne deduco che potremmo tranquillamente non vedere più nulla al cinema che abbiamo già visto fuori: niente, che so, niente più automobili che esistono già, niente preti, pedofili, niente palme sulla spiaggia, niente prosciutto cotto, niente culi, niente facce da schiaffi, niente che tanto lo abbiamo già visto nella realtà. Questa è una cosa che per un giornalista rappresenta sicuramente un buon criterio di selezione e giudizio per le opere d’arte cinematografiche…

Aggiungo poi: se il problema è che c’è già un Papa nella realtà, boicottiamo quello! Perchè boicottare proprio quello finto? Che male potrà mai fare un Papa di finzione?

(Si, è vero, si poteva criticare una dichiarazione del genere in mill’altri modi ma io manco di fantasia)

Vi riporto altri stralci delle parole di Salvatore Izzo (attenti a leggerle in giro perchè a volte sono accompagnate da piccoli o grandi spoiler sul film, ad esempio come su Repubblica). Tenetevi forte:

“…lanciare sommessamente un appello: non fidiamoci dei critici cattolici, anche se preti, che lo assolvono (con una ben curiosa giustificazione: Moretti poteva essere molto piu’ cattivo). Bocciamolo al botteghino.

Ok. Con la stessa genialità utilizzata da Izzo, all’inverso ma allo stesso modo, ci si potrebbe tranquillamente non fidare di quello che dice lui stesso, forse più a ragione, mentre boicotta un film che non ha visto per il solo motivo che vi è presente un Papa di fantasia. Non ci morirà nessuno e Izzo non pare irruento e spietato nelle sue critiche (va detto), ma è quasi roba, concettualmente, da fondamentalisti islamici invasati per Maometto… (hem)… Pensieri che sarebbe meglio ammorbidire, almeno se si vuole fare il giornalista e parlare del film. Così, giusto per riuscire a parlare del film, appunto.

Che Izzo sia ora pervaso da un sacro furore? Continua:

Saremo noi cattolici a decretare il successo di questo triste film, se ci lasceremo convincere ad andare a vederlo, perche’ il pubblico laico si annoierebbe a morte e infatti disertera’ le sale.” Il film secondo lui è “triste” a prescindere perchè fa vedere un Papa fantasioso quando ne abbiamo già uno nella realtà… I Laici diserteranno le sale, lui lo sa, grande statista. Fatto sta che ha incassato bene in questi primi giorni e primo al botteghino nel primo giorno di uscita (bene, non cifre record eh). Dopo di che invita a respirare per davvero l’atmosfera del conclave facendo un piccolo spot pro-vatican:

E’ su di noi che si fa conto per recuperare l’investimento cospicuo che e’ stato fatto per ricostruire la Sisitina in uno studio. Se vogliamo respirare l’atmosfera del Conclave andiamoci direttamente alla Sistina: per i giorni della beatificazione i Musei Vaticani hanno prolungato l’orario di apertura e dimezzato il costo dei biglietti.

Va bè, informaci pure sui nuovi orari del negozio del capo ma non porti domande come questa:

Perche’ dobbiamo finanziare chi offende la nostra religione? Non mi sembra che regga il solito argomento che dobbiamo conoscere per giudicare: non e’ che debbo saltare giu’ dal sesto piano per capire che potrei farmi male.”

Per iniziare, bisognerebbe vedere cosa intende con “dobbiamo finanaziare”? Si riferisce ai cattolici (allora non sono solo loro a finanziarlo)? Intende la Chiesa o, probabilmente, tutti i cittadini? Eh si, tramite degli incentivi lo stato, cioè tutti i cittadini, investono nel cinema, compreso il film di Moretti (che poi ne fa uno ogni morte di Papa) . Ma non tornano i conti con “dobbiamo finanziare chi offende la nostra religione” perchè tutti i cittadini non saranno della sua stessa religione, per esempio. Se poi lo sono non è detto che siano offesi e comunque non sarebbero solo loro a finanziarlo ma se lo dice lui… Inoltre tralasciamo il fatto che invece sono tutti obbligati (o quasi, penso al silenzio assenso imposto sull’ 8×1000) a finanziare la sua religione, da questo elemento la religione ne esce probabilmente meno offesa e tantomeno si preoccupa di offendere qualcuno…

Bella anche la parte in cui sostiene incofutabilmente la sua teoria con l’esempio del tuffo dal sesto piano. Seppur può avere ragione sul fatto che certi film lasciano già trasparire la loro natura (comunque bisogna vederli per parlarne con cognizione di causa, se poi sei anche giornalista), mi sembra ovvio che, in questo caso, più che di consapevolezza si tratta di pregiudizi igenui. Comunque quella del tuffo dal palazzo è una pratica per cui, a volte, mi viene quasi di consigliarne una verifica…

Ma secondo il giornalista il motivo principale per non vedere un film in cui vi è rappresentato un qualunque Papa è:

“Per noi cattolici di motivi per non vedere il film di Moretti ce ne e’ almeno uno fortissimo, quello che ci hanno insegnato le nostre mamme: “gioca con i fanti e lascia stare i santi”. Non e’ un bello spettacolo vedere scimmiottare la figura del Capo della Chiesa Cattolica con la farsa (per quanto garbata essa sia) dell’elezione impossibile di un candidato fragile e bisognoso di aiuto. Il Papa non si tocca: e’ il Vicario di Cristo, la Roccia su cui Gesu’ ha fondato la sua Chiesa”.

Idea per il prossimo film, un remake: Gli Intoccabili. Starring: Papa Ratzi…

Buone visioni, speriamo.

Fonte: Cineocchio

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1 commento a Habemus già un Papam

  • Erich
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    E bravo M! Ma per me sei stato un po’ troppo dolce nei confronti di questo tal Izzo Maccheccazzo e soprattutto nei confronti del nostro CARO vaticano! E che coraggio dire che questo film, in pratica, ha rubato soldi dalle tasche dei cittadini per essere fatto! Ma pensa al tuo bel staterello(del *****) che ci succhia soldi come fosse una zecca che ti si è attaccata in un punto del tuo corpo che non puoi vedere! Ma vaffanculo, IzzoStoCazzo!!!

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