Caricamento Cerca

George Romero e autopsie sugli zombie nel suo nuovo film di morti viventi

 

George A. Romero ha scritto e diretto, tra gli altri, i film La Notte dei Morti Viventi (1968), La Città Verrà Distrutta all’Alba (1973), L’Alba dei Morti Viventi (1978), Il Giorno degli Zombie (1985), La Terra dei Morti Viventi (2005), Le Cronache dei Morti Viventi (2007), Survival of the Dead – L’Isola dei Sopravvissuti (2009). Ok!?! E’ il padre putativo dei non-morti, leggenda e veterano cineasta che all’età di 71 anni ci da ancora dentro con i suoi omarini putrescenti dal sottotesto politico e sociale. Questa volta torna alla macchina da presa per il nuovo film, in questo caso non una sua sceneggiatura originale, tratto dal romanzo The Zombie Autopsies: Secret Notebooks from the Apocalypse scritto da Steven C. Schlozman.

“Nel romanzo, il Dr. Stanley Blum è infettato, come i due terzi della popolazione mondiale, dalla tossina che trasforma le persone in zombie. Lo scienziato effettua, su un isola protetta dalle Nazioni Unite, delle ricerche autoptiche sui cadaveri dei non-morti con lo scopo d’isolare l’agente patogeno responsabile della trasformazione in putrescente essere assetato di carne umana, prima di diventare egli stesso uno zombi.”

Ma non è finita qui, è online anche un’intervista a Romero con alcune dichiarazioni su questo progetto e sulla dilagante nuova moda zombie in genere e sulla serie tv The Walking Dead. A seguire alcune parti riportate tramite BadTaste da Io9:

Sull’adattamento del romanzo.
La storia è di Steve non mia. E’ un po’ sulla falsariga di Andromeda. C’è molta tensione ed è molto rigoroso dal punto di vista medico. Il tizio è un dottore è c’è la necessità contingente di essere precisi. Mi viene da pensare al primo film della Hammer su Frankenstein che era molto grafico, visivo, con tutti quei cervelli fluttuanti nei liquidi e cose di questo tipo. Voglio che sia accurato e scioccante.

Sul perché non ha accettato di dirigere degli episodi di The Walking Dead nonostante sia un fan del fumetto di Robert Kirkman.
Amo i libri, ma non ho visto neanche un episodio della serie. Statemi a sentire, adoro i film di Frank Darabont e so che ha fatto un buon lavoro con The Walking Dead, ma non ho guardato alcuna puntata perché i miei zombi sono qualcosa di personale. Non volevo prendere parte a questo progetto anche se i produttori mi hanno proposto di dirigere degli episodi. Era semplicemente qualcosa che non mi apparteneva. I miei zombi sono un autentica calamità. E’ Dio che ha cambiato le regole del gioco e qualcosa di terribile comincia ad accadere (…) Li uso come allegoria di fatti sociali (…) Ora c’è una sorta di rivoluzione zombi (…) Eppure, se consideriamo che il solo film di morti viventi ad aver superato i 100 milioni al box office è stato Zombieland (cosa inesatta, considerato che il remake dell’Alba dei Morti Viventi di Zack Snyder ha superato anch’esso la soglia dei 100 milioni di $, ndr), penso di aver influenzato più che altro i videogame che, messi insieme, hanno venduto decine di milioni di copie.

Fonte: Io9 via BadTaste

COMMENTA CON ACCOUNT FACEBOOK:

Devi effettuare il log in per inviare un commento.