Caricamento Cerca

Regia: Vadim Perelman
Sceneggiatura: Emil Stern
Cast: Uma Thurman, Evan Rachel Wood, Eva Amurri, Gabrielle Brennan, Brett Cullen, Oscar Isaac, Jack Gilpin, Maggie Lacey, John Magaro, Lynn Cohen, Nathalie Paulding, Molly Price, Oliver Solomon, Isabel Keating
Paese: USA (2007) Uscita Italiana: 2 Gennaio 2009. Uscita USA: 18 Aprile 2008.

Trama:
Diana (Evan Rachel Wood) e Maureen (Eva Amurri), sono due adolescenti legate da una profonda amicizia nonostante i loro caratteri opposti.
Le loro vite sono sconvolte da un atroce avvenimento.
Durante una delle tante giornate scolastiche, uno studente di nome Michael entra armato nel loro liceo facendo fuoco sugli studenti.
Le due, chiuse in bagno, sono terrorizzate. Una volta trovate Michael propone alle giovani la più orribile delle decisioni.
Solo una morirà, tocca a loro scegliere chi.
Maureen si offre volontaria.
Passati quindici anni dal tragico evento Diana (Uma Thurman) è ormai una donna, sposata e con una figlia.
Ma il ricordo di quel giorno continua a tormentarla.

Recensione Davanti agli Occhi (The Life Before Her Eyes, 2008) di Vadim Perelman

Si dice che l’istante precedente la morte sia quello in cui si ripercorre la nostra intera esistenza, come all’interno di un film.
In alcuni casi si riesce anche ad andare oltre, intuendone il seguito o presunto tale.
Questo, bene o male, è il fulcro di Davanti agli Occhi, seconda regia di Vadim Perelman (dopo La Casa di Sabbia e Nebbia), ispirata alla mai dimenticata strage della Columbine High School (meravigliosamente incorniciata nel 2003 da Gus Van Sant).
Un film dalle molte ambizioni, non tutte riuscite, ma che presenta diversi momenti interessanti.
Momenti legati più che altro alla rappresentazione, avvolta in un’atmosfera rarefatta che in più di un’occasione riesce pizzicare le giuste corde dell’emozione.

Il vero problema, purtroppo, è proprio la storia.
Troppo simile ad una serie di titoli ben più famosi e sicuramente molto più riusciti (Mulholland Drive, Stay, per citarne alcuni), al punto tale che basta una leggera dimestichezza col genere per capire dove vuole andare a parare.
Fortunatamente alla macchinosità di una trama, che gioca le sue carte su di un colpo di scena finale telefonato ma comunque suggestivo, si oppone la scorrevolezza del film, che nella sua brevità (poco più di un’ora e venti) riesce a mantenere un ritmo costante e quasi mai in calo.

COMMENTA CON ACCOUNT FACEBOOK:

Devi effettuare il log in per inviare un commento.