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Recensione: Martyrs (2008) di Pascal Laugier

RECENSIONE: Martyrs (2008) di Pascal Laugier. Ormai non ci sono più dubbi, la nuova patria del cinema estremo è la Francia. C’è voluta una maturazione passata attraverso tre pellicole (Alta tensione, A L’Interieur e Frontiers) e che ha portato alla creazione di un film capace di unire la carica truculenta del cosiddetto Torture Porn (genere consacrato dagli americani Saw e Hostel) ad una trama evocativa, lontana da qualsiasi rimembranza Slasher.

Come spesso accade in questi casi, quella di Martyrs è una fama nata (e continuamente alimentata) dalle leggende che si sono sparse lungo il suo cammino.
Svenimenti, spettatori che hanno abbandonato la sala in preda a nausea e vomito (o semplicemente perché contrariati dalle immagini proiettate sullo schermo).
Si è parlato addirittura di persone portate via in ambulanza.
Tutte cose che hanno contribuito a far crescere un alone di mistero attorno all’opera, e aumentato la curiosità nei suoi confronti. E la critica? Come da copione si è trovata divisa tra favorevoli e contrari. Così è successo anche al Festival del Cinema di Roma, dove la pellicola è stata presentata.

Nel bene o nel male si può dunque affermare che l’opera di Laugier ha centrato il bersaglio, ma il merito non è solo dei cosiddetti Rumors che si sono sparsi nel giro di un anno.
Martyrs può vantare infatti una storia originale, profondamente disturbante e lontana dai soliti canoni cui il genere ci ha abituati.
Certo, si tratta pur sempre di uno spettacolo destinato ad un pubblico di appassionati, ma viste le sue continue evoluzioni di trama, quel voler cercare di trasformare la violenza estrema in autorialità (cosa che rimanda inevitabilmente al cinema di Clive Barker) e quell’aura – incredibile a dirsi, ma è così – di sentimentalismo che ne caratterizza la narrazione, non è escluso anche l’apprezzamento da parte di chi ha poca dimestichezza con il genere (ma molto stomaco).

Per quanto riguarda Pascal Laugier, come al solito l’America non se l’è lasciato sfuggire e pare che gli ha affidato – udite udite – il remake di Hellraiser.

SCHEDA DEL FILM

Recensione 2 a cura di Ilaria Falcone

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