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Recensione: Benvenuti a Zombieland (2010) di Ruben Fleischer

RECENSIONE: Bevenuti a Zombieland (Zombieland, 2010) diretto da Ruben Fleischer. Esordio al cinema, buono, del regista e produttore tv Ruben Fleischer in uno zombie-movie da commedia, modesto ma che funziona alla grande fra prese in giro intelligenti al genere, evitando le banalità in agguato e in grado di divertire in modo genuino non solo gli appassionati.

L’America non esiste più, o meglio sarebbe il caso di chiamarla Sati Uniti di Zombieland. Infatti la popolazione è ormai completamente zombie: pazzi sciroccati non-morti affamati di carne umana. Il virus è già bello che dilagato e un giovane maniacale complessato semi-nerd si aggira superstite per le strade d’America. Incontra uno strano simil-cowboy senza paura con il quale farà coppia lungo le vie zeppe di zombie. Il giovane Columbus (nome derivante dalla zona in cui si vorrebbe dirigere), interpretato da Jesse Eisenberg (tra l’altro già visto in Adventureland), se la cava seguendo semplici regole per evitare gli zombie, mentre lo scatenato Tallahassee (nome derivato sempre dalla zona in cui si dovrebbe dirigere quest’altro), interpretato dal mitico Woody Harrelson, se ne va qua e là in una ricerca della merendina Twinky, ricordo del mondo che fu, come fosse in trance. I due faranno la conoscenza di due giovanissime ragazze truffaldine che, in un modo o nell’altro, andranno a formare l’intero gruppo di superstiti alla ricerca di un posto sicuro, che sia un luogo, una nuova famiglia o una nuova speranza.

Un’ottima prova, seppur modesta (e va bene così), nel panorama della commedia horror. Benvenuti a Zombieland non si avvicina all’eccelso L’Alba dei Morti Dementi di Edgar Wright (riferimento dovuto, a mio avviso, dato che sembra muoversi all’interno della stessa nuova onda comedy-horror) ma fa comunque la sua parte e lo fa fin dagli ottimi titoli di testa che penso diventeranno un cult, solo quelli (che sembrano anche richiamare uno Zack Snyder in quelli di Watchmen, come poi in altre pellicole del regista).

Lodevoli alcune trovate in un film che non inventa niente di nuovo nel cinema ma rielabora di nuovo un genere (non come il recente Lasciami Entrare di Tomas Alfredson con vampiri, certo, ma con alcune trovate inedite e divertenti) dando una piccola ventata di freschezza: ad esempio le regole per sopravvivere che si ripresentano durante tutta la durata della pellicola, soluzione che parte dal semplice presupposto che i protagonisti si comportino come farebbe qualsiasi persona sana di mente, cioè prestando attenzione alla propria vita evitando strane e rischiose scelte inutili e stupide a cui altri film classici ci hanno abituati. Altra genaliata che farà sicuramente piacere al pubblico è il folle e soprattutto (auto)ironico cammeo di Bill Murray nei panni di sè stesso. Memorabile.

Benvenuti a Zombieland di Fleischer è riuscito benissimo grazie ad una regia tecnicamente funzionale e accurata che, senza tentare troppi virtuosismi come evitando spenti manierismi, scorre fluida e sensata lungo la buona narrazione. Ad aiutarla anche un montaggio gradevole e pacato, nei limiti, capace di eludere soluzioni videoclippare di scarso livello che si vedono in giro negli ultimi anni… come se non andassero a danneggiare un film. Il tutto è tenuto insieme da una storia semplice con nessun salto sulla sedia (a dir la verità prevedibile, senza lasciar mai davvero intendere che ci possa essere un momento seriamente drastico per i protagonisti) e con pochi colpi di scena; meglio parlare di sorprese… ma sono davvero buone sorprese. Nel complesso la sceneggiatura è intelligente e inizia e chiude perfettamente la narrazione con semplicità.

I personaggi sono caratterizzati al minimo ma vanno benissimo così in questo film, Jesse Eisenberg è bravo (e assomiglia a Michael Cera o pare solo a me?) e Woody Harrelson è eccelso e quando fa il pazzoide fa sempre piacere vederlo (anche perchè evita smorfiette e ricalchi di ruoli precedenti), positive le due giovani comprimarie Emma Stone (nei panni di Wichita) e Abigail Brelsin (nei panni di Little Rock). Al meglio si potrà apprezzare il film, anche in ragione degli attori, nella sua versione originale sottotitolata. Un plauso al make-up e ai pochi effetti non invadenti.

Insomma, il film è davvero un grande parco divertimenti cinematografico con degli zombie dentro! (e come in un certo senso lo è tutta l’ avventura, è proprio in un parco divertimenti abbandonato vero e proprio che ha culmine la vicenda). E questo sembra ottimo per fare del buon cinema di intrattenimento, di genere, con un pò di sale in zucca.

Un film tassativamente da recuperare per gli appassionati del genere horror, capaci di godere maggiormente dell’atmosfera e dei riferimenti. Riferimenti che vanno dall’appena simbolico supermercato al solito clichè dell ‘auto che non parte qui reinventato con la caduta delle chiavi, imprevisto poi risolto grazie ad una delle regole d’oro di Columbus). Benvenuti a Zombieland però ha anche la possibilità di soddisfare la voglia di intrattenimento e di sano divertimento di vaste tipologie di spettatore. Nonostante ciò, Benvenuti a Zombieland, è stato vittima di una distribuzione crudele che lo ha visto uscire nel nostro paese direttamente in DVD e con un ritardo notevole rispetto alla sua uscita cinematografica americana (di modo che parte degli interessati se lo è visto in altro modo…). Recuperatelo.

SCHEDA DEL FILM

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