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RECENSIONE E SCHEDA: Mezzogiorno di Fuoco (1952) di Fred Zinnemann.
Uno dei titoli più celebri dell’intera storia hollywoodiana, un film giustamente osannato dalla critica e che quando uscì sbancò i botteghini di tutto il mondo.
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RECENSIONE E SCHEDA: La Donna del Tenente Francese (1981) di Karel Reisz. “Una delle più romantiche e struggenti storie d’amore del decennio, per una pellicola che si avvale, oltre che di due memorabili protagonisti, di una splendida ricostruzione d’epoca, di una bellissima fotografia e di un’emozionante colonna sonora…”, così Stefano Lo Verme: da sottoscrivere.
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RECENSIONE E SCHEDA: Viale del Tramonto (1950) di Billy Wilder.
Nel 1950 il regista di origine austro-ungarica è da sedici anni un direttore affermato (ha già firmato grandi opere come La Fiamma del Peccato e Giorni Perduti). Ma sarà questo capolavoro a dargli la fama di grande artista.
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RECENSIONE E SCHEDA: Look Both Ways – Amori e Disastri (2005) di Sarah Watt.
Arriva con quattro anni di ritardo questo film (premiato e apprezzato un po’ ovunque) la cui anteprima italiana si è avuta al primo Ostia Film Festival. Film che non è una semplice commedia (come la pubblicità e il fuorviante titolo italiano vorrebbero far intendere).
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RECENSIONE E SCHEDA: Betty Love (2000) di Neil LaBute.
Un’opera distribuita in Italia con notevole ritardo.
Un’opera difficilmente catalogabile: oscilla tra la fiaba e il thriller, la commedia e il noir, il melodramma e il film denuncia, l‘umorismo e l‘impegno.
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RECENSIONE E SCHEDA: The Producers, Una Gaia Commedia Neonazista (2005) di Susan Stroman.
“Lo spettacolo americano al suo meglio, costruito intorno a un’idea geniale, e con il massimo dell’autoironia” (‘Il Foglio’). “Irrefrenabile, sconveniente, irresistibilmente comico” (‘Il Giornale’). “Chi è in astinenza di comicità farà bene a non privarsi dell’occasione” (‘La Repubblica’). Un film che giustamente ha entusiasmato la critica.
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RECENSIONE E SCHEDA: Malefemmene (2001) di Fabio Conversi.
Critiche controverse per questo film basato su un’esperienza autobiografica dell’attrice Gioia Scola che lo ha prodotto e co-sceneggiato:
“Film carcerario senza eventi, eppure preservato dal peccato di noia. Non manca di pregi” (‘Repubblica’, 8 Dicembre 2001), “Il misero copione non mette a fuoco i personaggi ed evita ogni conflitto drammaturgico” (‘FilmTV’, 9 Dicembre 2001).
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RECENSIONE E SCHEDA: La Maledizione dello Scorpione di Giada (2001) di Woody Allen.
Critiche giustamente entusiaste per uno dei migliori lavori del grande regista (il suo trentacinquesimo), qui -a mio parere- nell’ultimo film da lui girato degno della sua genialità.
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RECENSIONE E SCHEDA: L’Amore Molesto (1995) di Mario Martone.
“Raramente, o forse mai, si era vista una Napoli così vera e nello stesso tempo anche frutto di rivisitazioni quasi arcane, raramente l’accento realista era riuscito a scontrarsi ed a fondersi con gli spettri di un inconscio riletto spesso come un incubo, raramente un groviglio di fatti concreti era arrivato a vestirsi senza strappi di invenzioni e forse perfino di sogni” così scriveva Gian Luigi Rondi (‘Il Tempo’, 26 aprile 1995).
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RECENSIONE E SCHEDA: I Banchieri di Dio (2001) di Giuseppe Ferrara.
Generalmente stroncato dalla critica che ne ha denunciato il tono grottesco e declamatorio: “Molto strepito, molta confusione, poca concretezza. Alla fine tutto sembra ridursi ad una specie di telefilm d’azione, che si vede e subito dopo si dimentica” (‘Segnalazioni cinematografiche’, vol.135, 2003), “… lo scopo è nobile, l’esito dei film è disastroso” (‘Film Tv’, n. 12, 2002).
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