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 RECENSIONE E SCHEDA: Nella Morsa Del Ragno (2001) di Lee Tamahori.
Buoni i giudizi della critica: soprattutto apprezzate la misura e la compostezza del protagonista, la giusta atmosfera di “giallo“ tradizionale che il regista ha saputo creare.
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RECENSIONE: La Donna Che Visse Due Volte (Vertigo, 1958) di Alfred Hitchcock.
Uno dei più bei film della storia del cinema ha compiuto recentemente cinquant’anni! Un gioiello diventato ormai un vero e proprio oggetto di venerazione. Intrigante la trama: un uomo tormentato, afflitto da una paralizzante fobia per le altezze, costretto a lasciare il proprio lavoro e alla ricerca di una nuova identità incontra una donna affascinante, misteriosa, minacciata da un oscuro destino.
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 RECENSIONE E SCHEDA: Un’ Estate ai Caraibi (2009) di Carlo Vanzina. D’accordo: non si sentiva visceralmente la mancanza del filone chiamato cine-ombrellone o cine-cocomero, personalmente prediligo la seconda definizione, ma pare che la prima vada per la maggiore… Comunque, anche quest’anno i due pionieri del genere, i fratelli Vanzina, non ci lasciano abbandonati nelle sale refrigerate e alle produzioni hollywoodiane ma ci propongono, dopo Un’ Estate al Mare dell’anno passato, Un’ Estate ai Caraibi.
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 RECENSIONE E SCHEDA: La Parola ai Giurati (1957) di Sidney Lumet.
Il grande regista americano (sorprendentemente al suo esordio!) gira in diciannove giorni e con soli 343 mila dollari questo film, unanimamente giudicato un capolavoro della cinematografia americana.
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 RECENSIONE E SCHEDA: Il Voto è Segreto (2001) di Babak Payami.
Premiato in numerosi e importanti Festival, un film la cui produzione è dovuta a molti diversi Paesi e costituisce il primo esempio di collaborazione cinematografica tra Iran e Occidente. Un film che ha fatto discutere e su cui la critica si è divisa, realizzato da un regista nato a Teheran e cresciuto in Canada.
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RECENSIONE 2: Sacro e Profano (Filth and Wisdom, 2008) di Madonna.
Risulta davvero difficile parlare dell’ultimo capriccio di Madonna (all’anagrafe Louise Veronica Ciccone) senza tirare in ballo, ovviamente con la dovuta dose di rabbia, i privilegi di cui determinate persone possono godere. Primo fra tutti quello di poter fare tutto ciò che si desidera, anche quando non si è in grado.
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 RECENSIONE E SCHEDA: A.I. Intelligenza Artificiale (2001) di Steven Spielberg.
Grande delusione per un’opera tanto attesa, il progetto che Stanley Kubrick –in punto di morte– affidò a Steven Spielberg, “il re di Hollywood”, come molti lo definiscono, autore di tanti veri e propri capolavori.
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 RECENSIONE E SCHEDA: Gocce d’Acqua Su Pietre Roventi (1999) di Francois Ozon.
“So bene che il mio è un film duro, poco in linea con tante atmosfere concilianti ed edulcorate del nostro tempo, ma credo fermamente alla forza dell’opera teatrale di R.W. Fassbinder, dalla quale è stata tratta la sceneggiatura, e alla sua inquietante modernità”, dichiarò il regista presentando il film al Festival di Berlino nel Febbraio del 2000.
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 RECENSIONE E SCHEDA: L’Amore Nascosto (2006) di Alessandro Capone.
Critiche sostanzialmente positive: “La Huppert è magnifica nel disegnare una Medea moderna, odiosa a se stessa e alla figlia” (‘Il Giornale’, Venerdì 5 Giugno 2009), “…operazione non del tutto riuscita, ma decisamente audace” (‘Liberazione’), “Il film ha il coraggio di rappresentare cose non facili ad ammettere, perfino sgradevoli” (‘La Repubblica’).
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 RECENSIONE E SCHEDA: Harrison’s Flowers (2000) di Elie Chouraqui.
Critica nettamente divisa: per Repubblica “…uno dei migliori film sulla guerra yugoslava”, per il Morandini “…un ridondante, prolisso e retorico melodramma bellico”. Un film senz’altro da vedere questo del regista francese Elie Chouraqui (nonostante i suoi numerosi difettucci): raramente la guerra è stata rappresentata sullo schermo in maniera così tragica e sconvolgente.
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