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Machete, una prima recensione dello script

Machete - Danny TrejoSbuca ieri online la prima recensione della sceneggiatura del film Machete di Robert Rodriguez, lo spin-off da Grindhouse tratto dal falso trailer omonimo presente nel film. Alto il livello di attesa per questa insolita pellicola d’azione che riprende alcune caratteristiche dei b-movie, soprattutto dopo le notizie sul cast d’eccezione, ma pare che ne prenda troppe, risultando un ammasso informe di scene violente, erotiche e ridicole e un’estensione del falso trailer che conosciamo.

Con largo anticipo, il film deve ancora uscire nelle sale, esce la recensione sullo script realizzata da LatinoReview (come successo per altri titoli) che ha avuto l’opportunità di leggere queste 88 pagine di sceneggiatura.

La loro recensione però non sembra confermare l’entusiasmo che era sorto attorno al film, si può leggere infatti (grazie a BadTaste):

Il film estenderà per 90 minuti il falso trailer di due minuti che abbiamo visto in Grindhouse. Rodriguez preme sull’acceleratore come mai ha fatto prima d’ora, correndo da scena a scena in modo così chiassoso che non fai nemmeno tempo ad assaporare realmente i suoi tentativi di mascherare la mancanza di una storia. Se ci fosse Rodrigurez qui in questo momento, probabilmente suonerebbe la sua chitarra sulla mia testa urlando “Chi se ne frega della storia?? Stiamo parlando di donne nude e un tizio che taglia la gente con una lama!”. E in questo senso, lo script è un successo completo. Il protagonista, che prima uccide e poi fa le domande, ha perso la morale tempo fa, quando è stato tradito dalla sua stessa forza di polizia. Ora è determinato a farla pagare al mondo.

[…]
Non c’è un solo appiglio a cui aggrapparsi in questo storia. E’ troppo stupida. Troppo semplicistica. Troppo idiota. Anche se si tratta di sole 88 pagine, si ha l’impressione che anche 50 sarebbero state troppe. Penso che la domanda sia questa: quanto a lungo puoi mantenere il pubblico interessato a un’uomo che va in giro a tagliare la gente con un machete?

E così via, prosegue la recensione con toni decisamente poco convinti. Mancanza di una storia e un collage di scene stupide e fuori di testa. E’ anche vero che non ci si aspettava molto di più ma nemmeno una ripetizione del trailer per una durata di 90 minuti.

Certo, la domanda “per quanto a lungo puoi mantenere il pubblico interessato a un uomo che va in giro a tagliare la gente con un machete” va presa per quello che è. Dipenderà dal regista e dalla narrazione adottata, lo sappiamo che un film non è composto solo dalla sceneggiatura. Ci si poteva porre domande simili per molti altri film che poi sono stati un successo.

La cosa bella è che poi viene descritta la trama del film, anche se non vi sono grandissime rivelazioni e nulla sui ruoli assegnati ai grandi nomi del cast (Robert De Niro, Steven Seagal, Lindsay Lohan), si può leggere qualcosa in più sulla storia.

L’inizio del film ci presenta Machete quando è un ufficiale federale con l’incarico di salvare una ragazza rapita. Machete, che non è certo il primo arrivato, porta a compimento la missione ma, una volta conclusa, la ragazza che ha salvato lo tagliuzza proprio con un machete e il suo stesso capo ordina di lasciarlo morire. Ovviamente però Machete non muore, anzi dopo tre anni si dedica a tempo pieno al mestiere di agricoltore. Non è dato sapere come sia sopravvissuto.

A questo punto un tizio poco raccomandabile, di nome Michale Booth, propone a Machete di assassinare il senatore che vorrebbe sfruttare gli immigrati clandestini per costruire proprio un muro fra USA e Messico. Ora, come visto nel falso trailer, Machete viene nuovamente tradito quando sta per uccidere il senatore come nei patti. Anche questa voltà Machete riesce a fuggire e Booth mette sulle sue tracce qualsiasi criminale che riesce ad ingaggiare per fargli la pelle.

Machete viene salvato da Elektra Rivers, una ufficiale abile nel corpo a corpo, che diventa anche la sua ragazza accompagnandolo a mozzare teste qua e là. Ci fanno notare anche come saranno presenti scene di sesso messe lì a caso, tanto per…

E insomma, la trama non è questa sorpresa. Ci si aspettava situazioni simili ma certo ci vuole qualcosina in più per apprezzare il film. Dipenderà dagli altri addetti ai lavori e soprattutto dal regista e montatore. Si potrà davvero capire dopo la proiezione del film.

They Call Him Machete!

Fonte: BadTaste, SlashFilm

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