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Recensione: Drag Me to Hell (2009) di Sam Raimi

Drag Me to HellRECENSIONE: Drag Me to Hell (2009) di Sam Raimi. Dopo circa 10 anni di assenza dalle scene horror, il regista de La Casa torna con successo in un film intenso e divertente come se ne vedono pochi, soprattutto nell’ambito horror. Spiriti maligni, vomiti, vecchie zingare, mosche, medium, mutui, banche e maledizioni ma non solo.


Il film ci racconta di Christine Brown (interpretata da una brava Alison Lohman, il nuovo Ash al femminile, seppur molto differente), ragazza ambiziosa e tranquilla, impiegata in banca e fidanzata con il professore Clay Dalton (interpretato da un mal doppiato Justin Long). Un giorno Christine riceve sul lavoro la visita inquietante della Signora Ganush che le domanda se è possibile avere un’altra proroga sul pagamento del mutuo per non perdere la trentennale casa di famiglia. Christine Brown, in lizza per il posto di vice direttore, decide di prendere decisioni lusinghiere per il direttore, non concedendo la proroga alla signora anche se in grado di farlo. La Ganush, umiliata, tornerà per maledire Christine e le conseguenze saranno tragiche.

Il film non brilla per l’originalità della trama che vede maledizioni, spiriti maligni, zingari e cartomanti, esorcismi, magia nera e quant’altro ma, grazie ad un buon lavoro di sceneggiatura e all’originale, questo si, pretesto della proroga del mutuo della zingara e all’evolversi della storia e della regia in funzione di essa, aggiungendo inoltre una dose di humor perfetta, risulta comunque una boccata d’aria fresca nel panorama cinematografico horror. Una performance non così banale, in fondo, nemmeno nella sceneggiatura (scritta da Sam Raimi assieme al fratello Ivan, progetto che risale ad una decina di anni fa) che presenta diversi livelli di lettura. Perchè, come sa il pubblico attento, il buon genere horror rispecchia spesso la società e punta ad un messaggio morale (o meno) e, fortunatamente, anche in questo caso è presente (sulla società, lavoro e coscienza e onestà, ecc) e offre qualche spunto di riflessione.

Le scene culto sono diverse, molte le trovate geniali costruite a DOC. Il film è anche una sfilza di scene da salto sulla Bzzzzsedia (ma non solo e non banali o gratuite, per fortuna), complici per questo anche gli effetti sonori e le musiche potenti. Il tutto prosegue mescolando colpi di scena, schifezze a tratti splatter e trash (vomiti, schizzi e spruzzi d’ogni genere) assieme all’ironia e humor con l’aggiunta del migliore genere horror, alternati o perfettamente fusi insieme. I memorabili movimenti di macchina alla Raimi sono presenti in funzione della storia, creando un compartimento visivo e registico notevole, con soluzioni a tratti geniali, e quasi mai gratuite o fine a sè stesse. Ricorda La Casa per poche analogie, più per lo spirito del film che riporta in vetta un genere trascinato all’inferno diverso tempo fa, da tanti altri. Questa volta, invece, sarà un vero spasso per gli appassionati e una bella scoperta per gli altri.

Finalmente vi è anche una prova attoriale più che decente in un film di genere, come già detto Alison Lohman crea un personaggio quasi impeccabile, genuino e ben interpretato (nella narrazione capace anche di lasciarsi alle spalle qualche “sottigliezza morale”, pur di salvarsi), nè un’eroina nè antieroe. Lorna Raver che interpreta la Signora Ganush, rischia di aver vestito i sudici panni di uno dei personaggi horror più riusciti, terrificanti e accaniti degli ultimi anni. Le interazioni, motivazioni dei personaggi sono credibili e lontani dai comportamenti inconsulti e ingiustificati di un gruppo di sciocchi ragazzini arrappati dispersi in qualche sinistro bosco, a cui altri film ci hanno purtroppo abituati.

Il titolo Drag Me to Hell potrebbe essere tradotto proprio così: Trascinami all’ Inferno. L’inizio, come la fine del film (notevole), non lasciano scampo a compromessi. Come non lo fa chi scrive: una pellicola da non perdere. Come si dice, un cult. In conclusione, attenti alle mosche, non maltrattate le anziane signore (per quanto scatarrose) e usate un casco per non farvi strappare tutti i capelli, nelle situazioni peggiori. Ma soprattutto se potete fare un favore a qualcuno, Fatelo.

Consulta tutte le informazioni sul film nella nostra SCHEDA

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