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Prince of Broadway (2008) di Sean Baker

Titolo Originale: Prince of Broadway Regia: Sean Baker
Sceneggiatura: Sean Baker, Darren Dean
Cast: Prince Adu, Karren Karagulian, Aiden Noesi, Keyali Mayaga, Kat Sanchez
Paese: USA (2008)
Uscita Ita: nd Uscita USA: 2008

Trama: Due immigranti vivono a New York. L’ex fidanzata di uno dei due gli lascia in affidamento un bambino che sconvolgerà la loro solita vita.

Torino Film Festival 2008

Recensione

Lucky è un immigrato clandestino del Ghana che vive nel Fashion District a New York e si guadagna da vivere vendendo merce contraffatta, borse, scarpe, vestiti, alla gente e ai turisti di passaggio, per conto di un suo amico, Levon, titolare “dell’attività” . Levon è armeno di origini libanesi, sposato con una troppo giovane americana, a cui presto il matrimonio inizia a stare stretto. La vita di Lucky procede tra un affare illegale e l’altro, ma è un lavoro temporaneo nell’attesa di mettere da parte i soldi per aprirsi un negozio tutto suo. La sua vita viene stravolta quando gli si presenta alla porta Linda, una sua ex, con in braccio un bambino. La ragazza, di origini sudamericane, sostiene con veemenza che il figlio sia suo; lei se ne è occupata per un anno, ora tocca a lui averne cura. Nulla valgono i tentativi di Lucky di “scrollarsi di dosso” il bambino.

Inizia così un viaggio, per le strade di Manhattan, di questo papà, letteralmente improvvisato e disperatamente inesperto, insieme a un bambino deliziosamente tenero, di cui non sa nemmeno il nome. Non è una commedia per famiglie, non ha nulla di evocativo di film avente per soggetto un papà che deve fare da mamma, come Jack and Sarah o il più recente Solo un padre.
Siamo di fronte a un uomo, clandestino, che per vivere traffica in merce contraffatta, che vive in una casa in affitto con il bagno comune, che non ha un letto, ma coperte sparse in terra, nella cui casa circolano, in abbondanza, fumo e alcool. Lo sconforto si impossessa di lui, ma anche, in fondo, una certa tenerezza nei confronti di questo bambino indifeso, che non si sente di abbandonare, non è nemmeno certo che sia suo, ma sviluppa pian piano, con metodi e vocaboli per nulla adatti a Disney Channel, una certa familarità.
Dall’altra parte c’è Levon, un uomo che si affeziona subito al bambino, innamorato di suo moglie, disperato quando lei lo lascia. Levon vive per il suo negozio, per la sua attività, per la sua casa, quando il suo mondo va in frantumi, con orgoglio e dignità riesce a non perdere sé stesso e provare a ricucire la sua vita.
Prince of Broadway ha ottenuto il premio come “Vincitore Menzione speciale – Cineasti del presente” ( Festival di Locarno, 2008 ). È in concorso al 26 Torino Film Festival.
il regista, Sean Baker, è al suo quarto lungometraggio dopo Four Letter Words (2000), Take Out (2004), Greg the Bunny (TV, 2005). Motivando questo suo lavoro, ha dichiarato che

«A Manhattan, il Fashion District, quartiere che riunisce commercianti di abbigliamento e di tessuti e universo della moda, è la zona più vibrante della città. Nonostante viva a New York da
quasi vent’anni, ogni volta che vado in quella parte di Manhattan ho l’impressione di scoprire la città per la prima volta. È una sensazione di cui sono sempre stato consapevole, e mi sono
reso conto che mettere un bambino in mezzo a quel caos avrebbe permesso agli spettatori, o almeno lo spero, di sperimentare quel quartiere così come accade a me»

La macchina da presa ha realizzato un lavoro non facile, seguendo costantemente gli attori, immortalandoli nella loro vita, tra le risate e le lacrime, ma senza invadere la loro intimità. La regia è riuscita a cogliere la delicatezza e la brutalità della vita, attraverso lo sguardo di un bambino. Il film è un piccolo capolavoro, di amore e generosità, realizzato anche grazie a un lavoro straordinario di improvvisazione e collaborazione per sincerità e immediatezza, qualità che sono indispensabili quando uno degli attori chiave della storia è un bambino piccolo.

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